
Matteo Salvini e Beppe Sala
Milano, 19 aprile 2019 - «Quello che mi incuriosisce è capire se l’arroganza salviniana avrà o meno un limite». Il sindaco Giuseppe Sala legge gli ultimi aggiornamenti sul decreto Sicurezza firmato dal ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini e scrive di prima mattina un post polemico su Facebook. Al primo cittadino milanese non è andato giù che il numero uno del Viminale abbia definito «distratti» i sindaci che non hanno ancora istituito le «Zone rosse» anti-balordi e anti-degrado. Non solo. Sala boccia la direttiva di Salvini che permette ai prefetti di sostituirsi ai sindaci sull’istituzione delle Zone rosse in nome dello slogan «dove non arrivano i sindaci, arriviamo noi». Nel post sui social, il numero uno di Palazzo Marino definisce «tra l’inutile e l’autolesionista» il decreto del Viminale, perché «sindaci e prefetti collaborano già benissimo senza indicazioni dall’alto». Ecco, questa collaborazione che si concretizza quasi tutte le settimane nelle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza convocate in Prefettura potrebbe essere minata proprio dalla forzatura salviniana. È questa la tesi di Sala, precisata meglio a margine della presentazione di Piano City: «Il decreto può far sì che la collaborazione tra sindaco e prefetto diminuisca. Non ce n’è bisogno. Sono atti muscolari da campagna elettorale che non aggiungono nulla, al limite tolgono».
Altri sindaci di centrosinistra, dal fiorentino Dario Nardella al barese Antonio Decaro, hanno già risposto «non ci faremo commissariare da Salvini», una posizione rilanciata in chiave meneghina dall’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino: «Milano non si farà commissariare dal ministero dell’Interno». Sala non usa la parola «commissariamento», ma la sua posizione è identica a quella che dice «no» senza se e senza ma alla direttiva del Viminale. Il primo cittadino ne fa una questione di forma, oltre che di sostanza: «Salvini dovrebbe essere meno sgradevole nei confronti dei sindaci. Sono i più amati dai cittadini perché ogni giorno tirano la carretta. Se vuole essere un grande statista, il ministro farebbe meglio a evitare certi tipi di atteggiamenti». Quanto alla possibilità di istituire Zone rosse in città, Sala resta scettico: «Ne ho parlato con il prefetto (Renato Saccone, ndr) e abbiamo detto che ci vedremo dopo le vacanze. Gli ho chiesto se sentiva un bisogno di intervenire, non mi pare che sia così». Posizione contestata dalla neoleghista Silvia Sardone: «Sala si dimostra per l’ennesima volta allergico alle disposizioni che puntano a ridurre il degrado e la criminalità. Ben venga la direttiva di Salvini che permette ai prefetti di istituire le Zone rosse».