ANNA GIORGI
Cronaca

Nuove Rsa e mai più stragi di nonni: 23mila firme in attesa della verità

Presidio sotto il Pirellone per sollecitare strutture adeguate e la chiusura della maxi inchiesta

Rsa ai tempi del Covid

Milano -  Ieri mattina al presidio sotto il Pirellone sono state raccolte 23mila firme per "rinnovare" le Rsa e garantire la possibilità di vivere in futuro una vecchiaia serena all’interno delle strutture sanitarie assistite. Il movimento delle famiglie dei tanti anziani morti, nasce subito dopo la pandemia. Sulla "strage dei nonni" è alle battute finali l’inchiesta che dovrà accertare se ci sono responsabili per la morte di almeno settecento mamme, papà, nonne e zii, ricoverati nelle Rsa milanesi, che sono stati contagiati dal Covid.

A marzo è stata depositata la maxiconsulenza dei superperiti nominati per evidenziare le responsabilità del personale interno alle residenze, medici e dirigenti. Ma a distanza di tre mesi si attendono ancora le ultime riunioni del pool della procura che dovrebbe tirare le fila di quanto viene evidenziato, in termini di responsabilità e colpa grave, all’interno di ogni struttura sanitaria.

Tra gennaio e aprile 2020 – si legge nelle carte depositate – il 33% delle morti registrate sarebbe attribuibile con alta probabilità al Covid e nello stesso periodo si è registrato un tasso di mortalità del 40% più alto rispetto a periodi normali e sempre riconducibile al Coronavirus. Nella consulenza emergerebbero anche carenze sul tracciamento della malattia, sull’isolamento degli anziani che non sarebbe stato organizzato in modo corretto, sulle informazioni date al personale e sulla sicurezza sul lavoro. La maxi consulenza è frutto del lavoro di mesi da parte di un pool di esperti, nel corso dei quali sono state analizzate oltre 400 cartelle cliniche. I dati, però, andranno letti anche guardando al contesto di quel periodo, quando tamponi e mascherine erano merce rara e le regole da seguire dovevano essere ancora stabilite. Toccherà agli inquirenti, diretti dall’aggiunto Tiziana Siciliano, studiare gli atti per vedere se serviranno altri approfondimenti e valutare se e come andare avanti nelle indagini per perseguire eventuali responsabilità.

Si tratta comunque, eventualmente, di reati colposi. E quanto c’era di colpa singola nel corso di una imprevista e imprevedibile pandemia mondiale? Il nodo sta tutto qui. Nell’indagine sono più di cento le parti offese e sono indagati il dg del Pat Giuseppe Calicchio (per epidemia colposa, omicidio colposo, violazione delle norme di sicurezza), e la struttura per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.