
Guardia di finanza
In queste settimane, funestate da migliaia di morti nelle case di riposo, ci siamo abituati a sentire gli appelli strazianti dei parenti degli anziani deceduti: in tanti si sono già rivolti ai pm per chiedere giustizia. La signora Susanna è la figlia di una donna di 95 anni morta di Covid nella Rsa Monsignor Bicchierai dell’Auxologico di Milano (dove sarebbero decedute almeno 50 persone), una delle strutture finite nel mirino delle inchieste. E la sua testimonianza apre un nuovo fronte: com’era la situazione prima che scoppiasse la pandemia? Gli ospiti erano assistiti in maniera adeguata?
Milano, 26 aprile 2020 - Susanna, cosa l’ha spinta a raccontare la sua storia? "Voglio sì la verità su quello che è accaduto nella Rsa dov’è morta mia madre, ma chiedo soprattutto che la situazione non torni più com’era prima. E sto parlando del periodo pre Covid-19" Da quanto tempo sua madre era ospite della Rsa? "Da due anni, era affetta da una demenza senile, ma mi dicevano che le sue condizioni fisiche erano buone". Com’era la situazione all’interno della Monsignor Bicchierai in epoca pre-Covid? "C’era confusione e scarsa pulizia. Si sentiva la mancanza di una guida dotata di competenza, autorità e autorevolezza; in assenza di una figura del genere, il personale, spesso impreparato, si comportava in modo sciatto, distratto e poco collaborativo. Nei corridoi mi capitava di sentire puzza di escrementi, e io stessa, in un paio di occasioni, ho dovuto ripulire il bagno lasciato sporco. Una volta, mi accorsi che la coperta del letto puzzava di urina. A quel punto, chiamai la caposala e mi lamentai. Risultato? Un cartello sul letto con scritto “Cambiare le coperte una volta a settimana“. Allora chiesi: “Perché agli altri ogni quanto le cambiate?“. Nessuna risposta. Nei primi periodi, mia madre perse 14 chili, ma mi ripetevano che stava bene e mangiava regolarmente. Un giorno, mi fermai a pranzo e mi accorsi che non veniva aiutata in modo adeguato: mangiava pochi cucchiai, il resto finiva nella spazzatura. Alle mie proteste, mi venne detto “O accetta la situazione o dovrà pensarci lei“. Da quel giorno, iniziai a imboccarla io e riuscii a farle riprendere 7 chili". Che giudizio dà degli operatori sanitari che lavorano lì? "Alcuni mi hanno dato l’impressione di essere impreparati. E poi c’era un continuo cambio di personale, sia da un piano all’altro che con la comparsa di elementi sempre nuovi di volta in volta". Ha mai pensato di cambiare? "Sì, avevo individuato un’altra Rsa, ma c’era un’attesa di almeno 6 mesi. Poi è arrivato il Covid". Quali sono state le direttive della Rsa sul Covid? "Dall’ultima settimana di febbraio hanno limitato orari e accessi: poteva entrare un parente per volta, un’ora a mezzogiorno e un’ora di sera. Questo non ha avuto effetti sugli assembramenti nei corridoi e in ascensore: in pochi minuti entravano contemporaneamente circa 50 persone per piano. Hanno avvisato i parenti di non entrare in caso di tosse o raffreddore, ma ho visto persone in qualsiasi tipo di condizione, personale compreso. Senza controlli". Il personale indossava le mascherine? "Ne ho viste pochissime. Almeno fino al 6 marzo". Poi cos’è successo? "Hanno chiuso la struttura. Mi sono subito preoccupata perché temevo per le condizioni di salute di mia madre. Ho avuto modo di vederla due volte in videochiamata, una volta grazie a un’infermiera e una volta grazie a un’animatrice". Quando ha saputo che sua madre era stata contagiata? "Ce l’ho segnato sul calendario, il 25 marzo: è stata una delle prime a essere sottoposta al tampone perché la compagna di stanza aveva sintomi da giorni. Il 29 mattina, ho chiamato e mi ha risposto un’infermiera che aveva appena finito il turno di notte: “Sua madre è messa male, e l’altra signora ancora peggio...“, mi ha risposto. Nel pomeriggio, mia madre è morta". Lei ha sporto denuncia? "Per ora ho contattato un avvocato e ho inoltrato la richiesta per ottenere la cartella clinica". Sa che c’è già un’indagine? "Lo so. Spero che, una volta superato il periodo Covid, ci sia maggiore attenzione e serietà nel comportamento verso gli ospiti".