
“Volti della Metropoli 2025”: la sindaca Ivonne Cosciotti ha ritirato il premio
Tra i "Volti della Metropoli 2025" c’è anche Pioltello, a ritirare il premio speciale VikiMilano a Palazzo Marino, la sindaca Ivonne Cosciotti.
La città è stata insignita per il progetto di rinascita del Satellite, il quartiere multietnico "esempio virtuoso e di eccellenza nella riqualificazione urbana". Con lei, il prefetto Claudio Sgaraglia e Franco Ceruti per Intesa Sanpaolo, istituzioni e banca hanno costruito insieme tutto il percorso.
È cominciato tutto nel 2016, a inizio mandato Cosciotti, grazie a un "patto" tra istituzioni dal quale è nato il Tavolo di lavoro tra Prefettura, Tribunale e Comune - a cui nel 2020 attraverso la società Benefit "Cimarosa 1" si è aggiunto l’istituto di credito con l’obiettivo di realizzare un piano pilota di housing sociale.
"Un lavoro complesso - ricorda la prima cittadina - fra restyling sociale e urbano grazie anche ai fondi ottenuti prima dal Bando Periferie e poi dal Fami, vinto dalla Prefettura, fino agli interventi del Bonus edilizio 110, che hanno in parte cambiato faccia e prospettive del rione". Un’operazione frutto di una visione e dalla capacità di concretizzarla come spiega la motivazione del riconoscimento: "L’intervento ha portato alla rigenerazione di una zona critica ripristinando legalità, sicurezza e qualità della vita". Prefettura e Tribunale di Milano, Comune, Intesa Sanpaolo e vari partner sociali "hanno dimostrato nei fatti lungimiranza e capacità, sapendo reperire e utilizzare importanti risorse per riqualificare il tessuto sociale del quartiere attraverso interventi su lavoro, reddito, integrazione e accesso alla casa". Così l’ex Bronx chiuso fra quattro strade sta voltano pagina. I suoi casermoni anonimi hanno inghiottito migliaia di invisibili fra illegalità e degrado, spaccio, sub-affitti in condizioni al limite. Ma ora il borgo vuole lasciarsi tutto alle spalle. Qui, lo Stato ha investito mezzo miliardo con il 110 e i partner premiati hanno ridotto il malaffare nei 2mila appartamenti della zona.
L’operazione ha trasformato in realtà ciò che da trent’anni a questa parte era sembrato irrealizzabile a qualsiasi Giunta: via i proprietari che non onoravano le rate, via gli inquilini morosi, via i subaffittuari, via gli occupanti abusivi, via tutti coloro - ed erano la maggioranza - che non pagavano le spese condominiali mandando gli edifici in rovina. Il 50% degli appartamenti, in totale circa 1.000, grazie a questo ritorno alla legalità è finito all’asta. A decine sono stati via via acquistati da Fondazioni e banche, ristrutturati e dati in gestione a cooperative con lo strumento dell’housing sociale.
5Barbara Calderola