Riecco i no vax con Melandri e Montagnier

Duemila in piazza XXV Aprile al presidio di Paragone: assembramenti e poche mascherine. E Garattini si infuria: "È scandaloso"

di Nicola Palma

Il professor Silvio Garattini è incredulo. Si avvicina prima a due vigili e poi ai carabinieri in presidio in viale Pasubio: "Com’è possibile che ci siano tutte queste persone senza mascherina?", chiede conto. Qualcuno allarga le braccia, altri gli rispondono che il presidio è preavvisato. Il presidente dell’Istituto Mario Negri non si dà pace: "È scandaloso avere la gente così ammassata quando poi continuiamo a parlare di problemi di infezione, vogliamo fare della prevenzione e poi autorizziamo questo tipo di cose", dice al Giorno prima di allontanarsi scuotendo la testa verso corso Garibaldi. Sono le 15.50 di ieri, e piazza XXV Aprile è piena di no vax e no pass: sono in duemila, a dispetto dei 300 preannunciati alla vigilia, e urlano i soliti slogan che hanno tenuto banco per sedici sabati consecutivi tra luglio e novembre e che sembravano definitivamente consegnati all’elenco delle cose da dimenticare del 2021.

E invece ci ha pensato il senatore di Italexit ed ex candidato sindaco Gianluigi Paragone a riunirli (dopo aver provato invano nei mesi scorsi a cavalcare il popolo di piazza Fontana), schierando come ospite d’onore il virologo francese Luc Montagnier, sì premio Nobel per la medicina per la scoperta del virus Hiv ma anche guru di negazionisti e complottisti della prima ora per le invettive contro i vaccini e per le teorie sul Covid creato in un laboratorio di Wuhan, nonché divulgatore di tesi altrettanto indimostrate sull’efficacia della papaya per la cura di Parkinson e Sars e sulla fantomatica "memoria dell’acqua". Prima di lui, i partecipanti, molti a volto scoperto nonostante la zona gialla e assembrati verso il palco, ascoltano l’intervento dell’ex pilota di Moto Gp Marco Melandri, che un’intervista di poche ore prima ha istantaneamente trasformato in un loro idolo: "Dobbiamo dare la libertà ai ragazzi di fare sport, non possiamo negarglielo. Voglio guardare mia figlia in faccia. Ho deciso di espormi perché non ho più nulla da perdere". Poi arrivano i collegamenti video con l’ex soubrette Heather Parisi e con il leader dei portuali triestini Stefano Puzzer. Alle 17 ecco Montagnier, che sciorina il solito repertorio non sorretto da basi scientifiche: "I vaccini non proteggono assolutamente", "contengono una proteina tossica", "ci sono tanti morti e numerosi giovani sportivi con problemi cardiaci", "è un crimine assoluto darli ai bambini". Applausi e sipario. Con finale prevedibile: in duecento provano ad aggirare i blindati della polizia per dar vita a un corteo, ma dopo un paio di giri a vuoto vengono bloccati all’angolo tra corso Como e via de Cristoforis. Sperando che il fuoriprogramma non sia il preludio di una nuova stagione di proteste fuori controllo.

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