Inchiesta rider, pm: sequestro per le bici non a norma

L'Ats effettuerà sia le valutazioni sui rischi per la sicurezza dei ciclofattorini sia le verifiche igienico-sanitarie sui contenitori

Una protesta dei rider

Una protesta dei rider

Milano, 30 settembre 2019 - La Polizia locale potrà sequestrare le bici dei rider non a norma e la Ats, ex Asl, effettuerà sia le valutazioni sui rischi per la sicurezza dei ciclofattorini, accertandosi anche se abbiano fatto visite sullo stato di salute, sia le verifiche igienico-sanitarie sui contenitori e invierà eventuali prescrizioni alle piattaforme di delivery per la messa a norma. Lo si è deciso in una riunione in Procura a Milano per pianificare i controlli nell'inchiesta aperta sul fenomeno dei rider, ossia i ciclofattorini che fanno le consegne di cibo a domicilio per le società di food delivery.

Nell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano del dipartimento 'ambiente, sicurezza, salute, lavoro' e dal pm Maura Ripamonti, è stato attivato, infatti, un monitoraggio degli incidenti stradali dei rider e gli inquirenti in questi casi potranno arrivare anche a contestare responsabilità penali a carico dei datori di lavoro, la legge 231 del 2001, ossia la responsabilità amministrativa delle stesse aziende, nonché l'articolo 437 del codice penale, ovvero la "omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro". 

L'indagine 'pilota', la prima di questo genere in Italia, vuole far luce sulla sicurezza stradale dei lavoratori-ciclisti, ma non solo. Anche su eventuali violazioni delle norme igienico sanitarie, riguardo ai contenitori usati per trasportare il cibo.

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