Rider, Boeri (Inps): "Cambiare le norme" ma i lavoratori disertano l'incontro di Milano

Il presidente dell'Isituto di previdenza in città per informare i lavoratori delle tutele già in atto

Tito Boeri (Imagoeconomica)

Tito Boeri (Imagoeconomica)

Milano, 12 novembre 2018 - "Si deve assolutamente lavorare per fare delle modiche normative perche' quello dei riders e' un contratto delle nuove tipologie di lavoro ed e' naturale che il nostro ordinamento non sia pronto". A dichiararlo e' Tito Boeri, presidente dell'Inps,in occasione dell'iniziativa "L'Inps apre le porte ai rider" svoltasi lunedì 12 novembre nella sede di Milano dell'istituto nazionale di previdenza. "Cosi' come accade anche in altri Paesi, e' fondamentale che questi lavoratori siano coperti e che vengano tutelati", continua Boeri sottolineando che "il legislatore si deve quindi muovere in questa direzione".

Ricordando che l'istituto da lui diretto "non ha partecipato al tavolo governativo sui riders", Boeri sottolinea l'importanza che questi lavoratori vengano innanzitutto "informati e per questa ragione oggi abbiamo aperto a loro le nostre sedi in tutta Italia (Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli e Palermo, ndr)". L'obiettivo dell'iniziativa - anche se la partecipazione dei diretti interessati, i riders, e' stata piuttosto scarsa nella sede di Milano - era fornire informazioni su disoccupazione, tutela della maternita' e paternita', assegni familiari e malattia. E' stato anche consegnato il Pin di accesso ai servizi online della piattaforma dell'Istituto di previdenza

Come spiega Boeri la giornata di oggi e' nata dall'indagine fatta sui riders dell'Inps lo scorso marzo dalla quale e' emersa la necessita' da parte di questi lavoratori "di essere informati sulle tutele che l'Inps poteva loro offrire nelle diverse tipologie di contratto". Boeri ribadisce che "quello dei riders e' un lavoro nuovo che viene gestito con diverse tipologie di contratto (lavoro autonomo occasionale, contratti di collaborazione occasiona, lavoro intermittente, nuovi contratti di prestazione occasionale), che offrono piu' o meno tutela ai lavoratori e, piu' o meno, flessibilita'". Per il presidente dell'Inps "bisogna quindi a contemperare queste due esigenze: tutelare il piu' possibile e, al tempo stesso, lasciare la possibilita' a molti lavoratori una certa flessibilita' nell'organizzazione del proprio lavoro".

Molti riders, osserva fra l'altro, "sono giovani, e fanno questa attivita' 'a latere' degli studi, e chiedono con forza questa flessibilita', ma a volte chiedendo di non dover versare tutti i contributi".

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