VALERIA GIACOMELLO
Cronaca

Ragazzi e genitori manifestano uniti "Basta, le scuole vanno riaperte"

Il comitato di San Donato protesta davanti al municipio per chiedere lezioni in presenza. I timori maggiori? Il malessere crescente di bambini e adolescenti e il rischio di abbandono

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di Valeria Giacomello

Un presidio colorato contro la didattica a distanza. A organizzarlo le famiglie del comitato “La scuola si fa scuola”, che si sono date appuntamento davanti al municipio per chiedere alle istituzioni di riprendere le lezioni in presenza nelle scuole cittadine. Non solo i genitori, ma anche molti ragazzi, “armati” di palloncini e striscioni, hanno così voluto esprimere il loro disagio.

"Ho due bimbe che vanno alle primarie - spiega Ilaria Scarlato - e ho dovuto acquistare due computer e due cuffie. Per i più piccoli è difficilissimo rimanere concentrati davanti a un video e, soprattutto, sono preoccupata per la loro vista. La più grande ha cominciato ad avere frequenti mal di testa".

Anche la figlia maggiore, Giorgia, vuole dire la sua: "Avrebbero fatto meglio a chiudere tutto completamente come lo scorso marzo così magari sarebbe finito tutto in fretta e ora saremmo liberi di tornare a scuola".

Manuela Calise, una figlia alle elementari, è un’operatrice sanitaria e, come tale, non ha mai smesso di lavorare. "Ai figli ci deve pensare mio marito che è in smart working e il pomeriggio arrivano i nonni a dare man forte. Ci stiamo arrangiando come possiamo fra mille difficoltà. Però viene rabbia pensare alle scuole chiuse mentre gli adolescenti che non vanno a scuola sono liberi di girare ammassandosi sulle metropolitane, magari con le mascherine abbassate".

Lavorare da casa con dei figli piccoli è una vera impresa, lo sa bene Massimo Zanini: "Nel primo lock down ci siamo rivolti alla baby sitter - racconta -, ma ora ci sto pensando io. Ho un figlio in terza elementare e uno alla materna che per qualsiasi problema con il computer chiamano. In pratica mi cercano quasi in continuazione. I nonni non li facciamo venire, sarebbe troppo pericoloso". Teme un abbandono scolastico Flori Ichim, i cui figli frequentano le superiori: "Il maggiore è in quinta e quest’anno avrà gli esami di Stato. Come farà a sostenere la maturità dopo quasi due anni persi? Non ha neanche potuto fare l’alternanza scuola lavoro, che futuro lavorativo avrà?" si chiede. "I ragazzi fanno lezione utilizzando i cellulari e sono molto demotivati. Il più piccolo è diventato apatico, non ha più voglia di andare a scuola, temo che abbandoni senza neanche diplomarsi".

Anche il sindaco Andrea Checchi ha voluto presenziare all’iniziativa per portare la sua solidarietà ai genitori. "Non è stato tenuto abbastanza in considerazione i problemi che questi ragazzi stanno affrontando", sostiene. "Occorre che il Governo centrale ne prenda atto e trovi delle soluzioni per riaprire le aule".

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