"Quel vaglia mai incassato bloccato da sette anni"

Odissea burocratica infinita per una donna che nel 2015 spedì via posta 2.500 euro

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Vaglia postale inviato nel giugno del 2015 mai giunto al destinatario, una vicenda che si aggiunge ai tanti disagi denunciati sui social da molti cittadini. Vittima del disguido postale una donna residente nella frazione cassanese di Groppello, che si dice alquanto stupita dal comportamento dei funzionari dell’ufficio postale. Questi ultimi confermano di essere in possesso di quei soldi non inviati al destinatario ma rifiutano di restituirli al mittente legittimo proprietario. "Da sette anni combatto per riavere i miei 2.500 euro bloccati non si sa perché in posta – racconta la groppellese –. Da non credere, mi è stato detto più volte che quei soldi sono in loro possesso ma non intendono restituirmeli". Numerosi i fax inviati alle poste italiane per sbloccare la situazione e sulla vicenda si conta più di una denuncia presentata e suggerita dagli stessi uffici postali ma a quanto pare insufficiente a risolvere la complicata vicenda.

"Una volta saputo che il destinatario non aveva ricevuto il vaglia postale, parliamo del 2015, mi sono recata subito in posta per avere chiarimenti sulla mancata consegna. Mi è stto risposto di far presentare una denuncia da chi doveva ricevere i soldi in cui dichiarava di aver smarrito quella corrispondenza a lui inviata. Dopo questa prima denuncia ne sono seguite altre presentate da me, sempre richieste dall’ufficio postale, ma alla fine i miei soldi sono ancora lì bloccati. L’ultimo rifiuto da parte del ufficio postale di Cassano è di data recente: il 3 agosto scorso". "Se almeno fossi informata sul motivo di questo comportamento – conclude la donna – che porta a non restituire ciò che è mio, probabilmente sarebbe più semplice arrivare a una conclusione definitiva, con la restituzione di quanto dovutomi".

Stefano Dati

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