
In classe arrivano psicologi e pedagogisti
Milano, 22 settembre 2023 – La Lombardia apre le porte delle scuole a psicologi e pedagogisti che, in caso di necessità, possano consigliare, assistere e sostenere non solo gli studenti ma anche le loro famiglie nonché i docenti e i dirigenti scolastici. La legge regionale per l’istituzione del servizio psico-pedagogico era stata varata dal Consiglio nel 2021, a cavallo tra il primo e il secondo mandato del governatore Attilio Fontana. Ieri, però, la Commissione Attività Produttive ha approvato il protocollo d’intesa tra la Regione e l’Ufficio Scolastico lombardo, vale a dire il documento necessario a disciplinare ogni aspetto del servizio e, quindi, a renderlo operativo. E il voto è stato bipartisan: favorevoli sia i consiglieri di maggioranza sia quelli di opposizione.
La Lombardia entra così nella ristretta schiera delle regioni che hanno istituito il servizio, le altre sono l’Emilia Romagna e l’Abruzzo. Psicologi e pedagogisti potranno entrare in servizio nelle scuole elementari, medie e superiori – sia in quelle statali sia in quelle paritarie –, istituti di formazione professionale inclusi. Per il triennio compreso tra il 2023 e il 2025, la Regione sosterrà il servizio con 3,14 milioni di euro. "Questo protocollo – sottolinea Silvia Scurati, leghista, vicepresidente della Commissione regionale e relatrice del provvedimento – è frutto di un lavoro bipartisan ed è una risposta necessaria alle sempre più evidenti criticità che si manifestano negli ambienti scolastici e nella vita dei nostri ragazzi. Il sistema di istruzione e formazione è la prima chiave per assicurare alle giovani generazioni una migliore qualità della vita. E il contrasto della dispersione scolastica necessita della capacità di sviluppare interventi efficaci". "Abbiamo compiuto un passo che poche altre regioni italiane hanno compiuto – sottolinea Diego Invernici, di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione –. E ritengo sia molto positivo che questo sia avvenuto con il sostegno di tutte le forze politiche. Le famiglie avranno un supporto in più per sostenere la crescita dei propri ragazzi".
Nel dettaglio , il provvedimento regionale si propone "di rispondere alle situazioni di grande criticità riscontrate dalla Regione e dall’Ufficio Scolastico lombardo e alle richieste che arrivano dal mondo socio-sanitario, al fine di contrastare e mitigare il disagio e il malessere psichico e prevenire isolamento, solitudine, stigmatizzazione e marginalizzazione sociale, abbandono e dispersione scolastica, implicita o esplicita che sia". Secondo quanto previsto dal protocollo, nelle scuole saranno creati spazi di consulenza e formazione ad hoc, denominati “Scuola in ascolto”.
Le risorse stanziate dalla Regione saranno trasferite all’istituto scolastico individuato dall’Ufficio Scolastico come gestore dell’iniziativa, che sarà denominato "scuola cassiera" e sarà responsabile della gestione contabile ed amministrativa delle attività. "Questo istituto – spiega la nota diramata ieri dal Pirellone – sarà l’unico interlocutore nei confronti della Regione e dell’Ufficio Scolastico". Gli interventi messi in atto negli spazi di consulenza e formazione, invece, saranno monitorati da un Gruppo di lavoro interistituzionale. Ogni anno Regione Lombardia informerà sullo svolgimento delle attività il Comitato Tecnico Regionale, costituito da tutti gli attori del sistema scolastico: dalle organizzazioni di rappresentanza degli psicologi e dei pedagogisti fino all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) e Unione delle Province Lombarde (Upl).