San Siro, flash mob dei lavoratori dello sport: "Considerati di serie B"/ VIDEO

Una protesta con i volti mascherati davanti allo stadio

Protesta lavoratori dello sport a San Siro

Protesta lavoratori dello sport a San Siro

Milano, 29 maggio 2020 - "Il nostro lavoro è considerato di serie B, non abbiamo coperture per infortunio o malattia né maternità retribuita, siamo senza contributi pensionistici, trattamento di fine rapporto, assegni familiari, ferie pagate o ammortizzatori sociali". E' questa la protesta dei lavoratori dello sport sotto lo stadio di San Siro, a Milano. Con i volti mascherati, a rappresentare il loro sentirsi invisibili rispetto ai provvedimenti del governo, i manifestanti hanno inscenato questa mattina un sit-in.

Il presidio è stato organizzato da SLC CGIL Milano e Nidil CGIL Milano con il Comitato diritti lavoratori sportivi che sottolineano come "in Italia, il settore economico dello Sport rappresenta il 3% del PIL nazionale, e coinvolge un numero superiore a 1 milione di addetti", ma denunciano, "solo i lavoratori di sei discipline sportive tra cui le maggiori calcio e ciclismo sono considerati veri e propri Professionisti dello Sport: per i lavoratori di tutte le altre discipline considerate dilettantistiche, la tipologia del rapporto lavorativo più diffusa è quella della Collaborazione Sportiva dilettantistica, formula che non è regolamentata normativamente e di fatto, corrisponde a un lavoro senza diritti e né in alcun modo tutelato".

Un situazione aggravata dall'emergenza di questi mesi e, mentre gli impianti e delle attività sportive riaprono, i collaboratori sportivi "rientreranno al lavoro senza alcuna tutela previdenziale né alcuna tutela infortunistica, condizione questa che, in emergenza Covid penalizza ancora di più tutti e tutte i lavoratori e le lavoratrici sportive, rendendoli ancora più esposti e fragili". "Con l'emergenza coronavirus il governo ha scoperto che esistiamo anche noi -  spiega uno dei manifestanti -. Chiediamo semplicemente di essere trattati come tutti gli altri lavoratori. Senza stipendi come possiamo mangiare? Alcuni di noi aspettano ancora i soldi di gennaio".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro