ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Protesta degli agricoltori. I trattori arrivano a Lainate: "Siamo qui per sostenervi"

Mobilitazione nel Nord-Ovest milanese dove "sono attive quasi 800 aziende". I mezzi hanno raggiunto l’ingresso dell’A8 Milano-Varese, traffico rallentato .

È arrivata anche a Lainate, nel nord ovest milanese, la mobilitazione degli agricoltori in corso da giorni in diverse località d’Italia. "Siamo qui perché ogni territorio ha aziende agricole con peculiarità e produzioni differenti, qui nel nord ovest sono attive quasi 800 aziende, dobbiamo sostenere tutti", spiega Sandro Passerini, portavoce della protesta e presidente del Consorzio Produttori agricoli Parco Ticino. Ieri pomeriggio gli agricoltori si sono dati appuntamento nel parcheggio dell’Agricola. Sono arrivati anche dalla provincia di Bergamo e dalla Lomellina, convinti che "solo uniti possiamo vincere e dare un futuro all’agricoltura made in Italy". Trattori, un volantino con il lungo elenco di richieste e la bandiera dell’Italia, "non siamo contro il Governo: siamo per l’Italia. Ecco perché come simbolo della nostra battaglia abbiamo scelto la bandiera italiana con il trattore raffigurato". Dopo un presidio a motori spenti hanno sfilato lungo la via Rho fino alla rotonda dell’ingresso dell’autostrada A8 Milano-Varese, rallentando il traffico e spiegando, ancora una volta, i motivi della loro protesta. "Chiediamo una revisione della politica agricola europea che sta affossando l’economia agroalimentare del nostro Paese, chiediamo di dare un giusto valore al cibo, di riconoscere il valore del nostro lavoro, noi siamo le prime sentinelle sul territorio agricolo rurale e se abbiamo delle limitazioni e dei vincoli sulle nostre produzioni, che rispettiamo, vogliamo che anche gli altri prodotti che si importano abbiano gli stessi indicatori di qualità, altrimenti è concorrenza sleale - aggiunge Passerini -. Chiediamo tavoli tecnici con tutte le istituzioni, dal Governo alle regioni, per discutere insieme delle questioni che riguardano il nostro settore". Nel mirino degli agricoltori anche il caro-gasolio e l’aumentato costo delle materie prime. "Lavorare in queste condizioni è diventato impossibile, se andiamo avanti così rischiamo di chiudere - commenta un agricoltore bergamasco -. Difendere l’agricoltura vuole dire difendere l’ambiente e non solo noi o le nostre aziende". La mobilitazione continuerà anche nei prossimi giorni, lunedì gli agricoltori saranno a Linate, "le prime risposte che ha dato il Governo e la Regione sono positive, adesso nella prossima settimana abbiamo organizzato dei presidi perché vogliamo arrivare a parlare con la Commissione Europea".