Prima della Scala, la polemiche e contraddizioni fuori dal teatro

Qualche disagio viabilistico, cori, fumogeni e proteste fra smoking e borse di marca

Le proteste davanti alla Scala

Le proteste davanti alla Scala

Da un lato il gazebo e gli striscioni della protesta, con tanto di fumogeni e cori contro Giorgia Meloni. Dallo stesso lato uomini in smoking e donne in abito lungo, paillettes e borse di marca. Le contraddizioni della Prima. Come spesso succede per eventi mondani di portata internazionale, il “bello” si vede all’esterno dell’evento stesso. Intendiamoci, senza nulla togliere al Boris Godunov in scena. Anzi, senza neanche metterlo a paragone. Però, sociologicamente parlando, è stata piazza della Scala a regalare una fotografia della Prima sulla quale riflettere. “La strada è chiusa? E io come torno a casa? Non è giusto” ha protestato qualcuno parlando con gli agenti di polizia davanti alle transenne in piazza. “Io dovrei fare tutto il giro per colpa di qualcuno che vuole fare una manifestazione?” ha rincarato la dose qualcun altro. “Quindi non posso passare? Va bene, cambio strada” è stata invece la reazione di altri avventori. Insomma, c'è chi l'ha presa con filosofia e chi invece si è un po' lasciato trascinare dalla frenesia e dalla fretta della vita quotidiana. "Sa quanto vale la mia casa? Moltissimo - ha esclamato una donna sulla settantina -. Abito davanti alla Scala e adesso mi vengono a dire che devo fare la strada più lunga per tornare a casa mia? Roba da matti".

La Prima della Scala divide. Divide il pubblico dentro e fuori la Scala, ma divide anche chi occupa lo stesso spazio fisico. In particolare proprio quello della piazza. E, si badi bene, quello andato in scena oggi non è il classico divario fra "ricchi" e "poveri". Nessuno degli elegantissimi ospiti della Prima è stato contestato al passaggio alle transenne. Il divario è stato ancora più capillare. E, proprio per questo, non considerabile come una "lotta di classe". Nonostante alcuni cori in stile anni Settanta e Ottanta abbiano a un certo punto riecheggiato. Non un "noi" contro di "voi", ma più che altro la voglia di far sentire la propria voce, di far passare un messaggio.

 

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