Pregliasco sul virus Acrux: “Il Covid muta per continuare l’opera, monitorarlo con più sistemi”

La nuova variante è stata intercettata dall’ospedale Sacco a Milano. Secondo il virologo milanese, ormai siamo in presenza di un “brodo di varianti”

Il virologo milanese Fabrizio Pregliasco

Il virologo milanese Fabrizio Pregliasco

Milano – "Ormai siamo in presenza di un brodo di varianti Covid. Il virus Sars-CoV-2 ha caratteristiche che veramente facilitano la sua continua diffusione e sta in qualche modo provando a continuare la sua opera grazie alla sua instabilità e al trovare continue varianti, che ora siamo in grado di monitorare con attenzione e sistematicità", specie combinando "più sistemi". Così il virologo Fabrizio Pregliasco commenta l'ultimo mutante intercettato a Milano dall'ospedale Sacco, XBB.2.3.2, 'figlio' di quella che già era una new entry sorvegliata dagli esperti e battezzata sui social Acrux (XBB.2.3). Un evoluzione continua e incessante quella che viene fotografata in questa fase per il virus.

"Proprio perché - evidenzia il docente dell'università Statale del capoluogo lombardo - essendoci un'immunità ibrida della gran parte della popolazione, data da vaccinazione-infezione o infezione-vaccinazione, il virus necessita di modificarsi per continuare ad agire e a circolare". Un'osservazione, quella del virologo italiano, confermata anche da diversi studi. Come un lavoro svedese su 'Emerging Infectious Diseases', in cui ricercatori della Public Health Agency e di diversi atenei e centri del Paese, compreso il Karolinska Institutet di Stoccolma, hanno rilevato come permangano alti tassi di trasmissione dell'infezione da Sars-CoV-2 nella popolazione, nonostante l'elevata sieroprevalenza.

Gli autori hanno condotto due indagini a marzo e settembre 2022. In quella di fine 2022 la sieroprevalenza nella popolazione svedese è stata stimata al 93% e lo studio ha rilevato che circa una persona su 66 è stata infettata entro marzo e settembre dello stesso anno. Gli esperti hanno fatto notare che l'alto livello di reinfezioni osservato evidenzia la capacità delle sottovarianti Omicron - caratterizzate da elevata trasmissibilità - di eludere l'immunità indotta sia da vaccino sia da infezione.

"Io credo che sia fondamentale continuare la sorveglianza - rimarca Pregliasco - E occorre utilizzare sistemi vari, perché i tamponi singoli di pazienti ormai sono pochi. Va dunque anche immaginato l'uso" strutturato "per esempio dei liquami", cioè della sorveglianza virologica sulle acque reflue, "elemento importante su tanti ambiti di valutazione. In particolare, lo si è già visto per il Covid quanto sia utile per avere una rappresentatività" della circolazione virale.

"Del resto Sars-CoV-2 rimarrà con noi con quelle famose onde un po' asincrone nel mondo che stiamo vedendo - chiosa l'esperto - ed è quindi importante il monitoraggio".