REDAZIONE MILANO

Preso il predone seriale di orologi: bottino da 260mila euro con due colpi in centro a Milano

Vittime un turista francese e un imprenditore giapponese, seguiti nei sotterranei dell’autosilo. Arrestato un giovane egiziano, che ha agito con un complice non ancora identificato

Il rapinatore segue la sua vittima designata nei sotterranei del parcheggio di piazza Meda: nel fotogramma è evidenziato l’orologio al polso del turista

Il rapinatore segue la sua vittima designata nei sotterranei del parcheggio di piazza Meda: nel fotogramma è evidenziato l’orologio al polso del turista

Milano – I colpi nel parcheggio a due passi da piazza della Scala. I turisti seguiti nei sotterranei dell’autosilo e depredati degli orologi di lusso. Poi la fuga all’estero, il rientro in Italia dalla frontiera di Ventimiglia e l’arresto in Toscana.

Un diciottenne egiziano, che all’epoca dei fatti aveva 17 anni, è stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra mobile con l’accusa di essere un predone seriale di cronografi: nell’ordinanza di custodia cautelare del Tribunale dei minorenni di Milano, vengono contestati due colpi per un bottino complessivo di circa 260mila euro. Stando a quanto emerso dalle indagini, lo scorso primo maggio, il giovanissimo nordafricano è entrato in azione con un complice non ancora identificato all’interno del Parking Meda, nell’omonima piazza in pieno centro: un turista francese di 30 anni è stato avvicinato con la solita scusa di una richiesta di informazioni e poi aggredito e derubato di un Rolex da 30mila euro, nonostante la strenua resistenza della vittima designata.

Il 6 giugno è finito nel mirino un imprenditore giapponese di 60 anni, che è stato bloccato con violenza e depredato di un Richard Mille da 228mila euro. Il cittadino asiatico, in città per conto di un’azienda specializzata nella costruzione di campi da calcetto in erba sintetica, è ripartito senza presentare la denuncia, e per questo è stato necessario l’intervento del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia: l’ufficio Interpol di Tokyo è riuscito a rintracciare il rapinato, partendo dalle generalità che il sessantenne aveva fornito a una boutique del Quadrilatero dove si era recato poco prima del raid per fare acquisti.

Dopo i colpi, l’allora diciassettenne è scappato dall’Italia, pensando che la polizia fosse sulle sue tracce. Nel frattempo, è scattata l’indagine dei Falchi della sezione ‘Contrasto al crimine diffuso’ della Mobile, coordinati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Filippo Bosi, che hanno identificato l’egiziano analizzando i filmati registrati in entrambe le occasioni delle telecamere di videosorveglianza.

Il monitoraggio delle frontiere, subito attivato per intercettare l’eventuale ritorno del ragazzo, ha permesso di censire il passaggio del presunto rapinatore alla frontiera di Ventimiglia, di rientro dalla Francia. Gli ulteriori approfondimenti investigativi hanno portato i poliziotti a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa, dove il diciottenne è stato arrestato e portato al minorile di Firenze, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. Ora è caccia al complice.