Covid, Clementi: "Siamo vicini al picco della quarta ondata"

Il virologo sottolinea che il vaccino resta un'arma potente, come dimostra il fatto che 9 ricoverati su 10 sono no-vax o non hanno ancora ricevuto le due dosi

Massimo Clementi

Massimo Clementi

Milano, 6 agosto - Con il tasso di positività calato al 2,7% e il bollettino Covid odierno che registra 6.599 contagi e 24 morti (ieri i nuovi casi erano 7.230) si avvicina il picco della quarta ondata Covid. "Dovremmo raggiungere il picco da qui a poco, probabilmente entro agosto, se l'andamento è quello che c'è stato nei Paesi che ci hanno preceduto in questa diffusione della variante Delta di Sars-CoV-2" osserva Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano e docente all'università Vita-Salute. 

"I numeri - commenta il virologo, guardando i dati emersi dal monitoraggio - mostrano un rallentamento della crescita dei contagi Covid e sembrano suggerire che siamo relativamente vicini a una sorta di picco. L'Italia ha un indice di trasmissibilità Rt che appare stabile al momento. Insieme all'incidenza, sono in lieve aumento i ricoveri e le terapie intensive. Dovremmo rimanere in questo ordine di grandezze sia in termini di nuovi infetti che di ospedalizzati. L'Italia ha un indice di trasmissibilità Rt che appare stabile al momento. Insieme all'incidenza, sono in lieve aumento i ricoveri e le terapie intensive, ma il dato è ancora abbastanza in linea con l'incremento dei soggetti infettati" Quanto al tasso di occupazione delle terapie intensive, Clementi sottolinea che "quasi sempre - 9 volte su 10 - si tratta di pazienti non vaccinati o con vaccinazione incompleta. Questo a ulteriore conferma che il vaccino protegge". E mentre si discute su quale sia l'impatto di questa nuova ondata di contagi sui vaccinati, Clementi invita a riflettere su un aspetto: "L'infezione può verificarsi nei vaccinati e in alcuni casi era da attenderselo, ma per quel che riguarda le ospedalizzazioni e la possibilità di innestare infezioni molto gravi che possono portare alla terapia intensiva, c'è una protezione notevole da parte della vaccinazione. Anche ieri è uscito un lavoro sul 'New England Journal of Medicine' che lo conferma. Finora i vaccini hanno protetto nei confronti di tutte le varianti, quando più quando meno, ma hanno protetto".

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