Periferie al centro delle scelte Tra gli scientifici boom del Donatelli

L’anno scorso era tra le scuole consigliate a chi era rimasto fuori dalle graduatorie, ora è il più gettonato. Dalla rinascita del classico di Niguarda al pienone del tecnico del Ticinese. E l’alberghiero non perde iscritti

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di Simona Ballatore

La spinta verso il centro e i licei “blasonati“, che l’anno scorso avevano concentrato più iscrizioni, sembra rallentare. Non solo per la riapertura del classico di periferia, l’Omero, che naviga controcorrente e - dopo due anni di stop - riparte dalla prima nell’anno nero dei classici. Lo si vede anche all’indirizzo scientifico (che resta il più gettonato, con il 18% delle preferenze): due anni fa si riusciva a pareggiare il numero di domande con i posti a disposizione solo calcolando l’hinterland. Per far fronte a centinaia di famiglie rimaste nel limbo e senza la possibilità di ricadere sulla scuola di seconda scelta - piena a sua volta - era stato organizzato un tavolo con i presidi, l’Ufficio scolastico provinciale e Città Metropolitana. Tavolo di cui si è avuto bisogno lo scorso anno e che è stato convocato già prima dello scadere delle ultime iscrizioni. Che quest’anno hanno riservato qualche sorpresa, al netto delle tendenze generali (corsa ai licei, tecnici in timida ripresa e professionali in affanno). Chi l’anno scorso era stato chiamato ad accogliere gli studenti in esubero negli altri licei, quest’anno si è trovato col problema opposto, come il Donatelli-Pascal (tra Calvairate e Città Studi) che ha registrato il pienone, insieme al Moreschi (centro). Le criticità al Vittorio Veneto e al Volta, rispetto all’anno scorso, sono più contenute. E succede pure che il centralissimo Leonardo da Vinci, primo nella lista di Eduscopio (che in genere condiziona non poco le iscrizioni) si trovi ora ad aprire le porte anche a chi non lo ha indicato come prima scelta. A mezzogiorno del 30 gennaio (le iscrizioni chiudevano alle 20) c’erano una sessantina di posti liberi.

Cambia la "geografia" delle iscrizioni. E forse il timore di sbagliare la prima scelta, di non riuscire a trovare posto pure nella seconda e nella terza e di essere dirottati in una quarta, che non era stata neppure considerata - come successo due anni fa - ha spinto le famiglie a fare altre valutazioni, analizzando bene tutte le proposte in campo e compilando la lista delle preferenze senza concentrarsi sui soliti noti. Gli esuberi continuano a esserci, "ma laddove non riescono ad essere gestiti all’interno della stessa scuola, saranno comunque assorbiti in città, ci sono scuole che hanno ancora posto", fanno sapere da Città Metropolitana. In particolare, c’è posto all’Allende, al Vittorini, al Marconi come pure nell’hinterland “più collegato al centro“: al Casiraghi, al Leonardo, a Paderno e a Rho. Altro capitolo riguarda gli artistici: qui gli esuberi si concentrano al Boccioni, ma i numeri non sono paragonabili a quelli dell’anno scorso e potranno essere assorbiti in città dal Frisi all’Albe Steiner. Posti anche a Magenta per chi gravita su quell’area.

Se tecnici e professionali non decollano ancora, le eccezioni non mancano tra l’informatico e il meccatronico: sovraccarichi Torricelli (piazza Abbiategrasso) e Feltrinelli (Ticenese). E tiene l’alberghiero. "Abbiamo superato le duecento domande e stiamo ricevendo ulteriori iscrizioni da chi ha avuto problemi con la piattaforma informatica - spiega Lorenzo Costanzo, preside del Vespucci (tra Lambrate e Città Studi) -. Non sappiamo ancora se saranno autorizzate 49 o 50 classi, ma le iscrizioni sono in linea con lo scorso anno, creeremo 11 o 12 prime. Credo che l’offerta dei professionali dovrebbe essere conosciuta meglio alle medie. Spesso non si sa quanto gli studenti qui siano seguiti, con piani formativi individuali dal primo al quinto anno. Il lavoro c’è e lo si trova già prima di finire la scuola: ci sono aziende che arrivano con tanto di proposta, anche da 1.500 euro al primo incarico con vitto e alloggio. E c’è anche chi prosegue gli studi all’università senza problemi, da Medicina a Scienze dell’alimentazione. Le accademie di cucina e alta pasticceria, poi, vengono da noi a fare attività di scouting".

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