Uccisa mentre dorme in casa, l'assassino condannato a 20 anni

Omicidio Tiziana Pavani, l'accusa aveva chiesto l'ergastolo ma il giudice ha eslcuso l'aggravante della premeditazione

Tiziana Pavani

Tiziana Pavani

Milano, 13 ottobre 2017 - E' stato condannato a 20 anni di carcere l'uomo che nel gennaio scorso uccise a colpi di bottiglia la 55enne Tiziana Pavani all'interno dell'appartamento dove viveva la donna, in una palazzina popolare di via Mangiarotti, a Baggio, quartiere alla periferia Ovest di Milano.

Luca Raimondo Mercarelli - questo il nome del 33enne che dopo l'arresto aveva confessato il delitto agli inquirenti - ha scelto il processo abbreviato e la pena stabilita per lui dal gup Sofia Fioretta è stata calcolata sulla base dello sconto di un terzo della pena previsto per chi sceglie questo rito. Il pm Maria Letizia Manella aveva chiesto di condannarlo all'ergastolo per omicidio volontario premeditato perché dalle indagini era emerso che l'uomo, prima di commettere il delitto, si era tolto i vestiti per non sporcarli di sangue. Ma il giudice ha invece deciso di escludere l'aggravante della premeditazione. "Una vergogna - ha protestato una parente della vittima fuori dall'aula - mia cugina aveva tutta la vita davanti e ora è invece è sotto terra. Ammazzano noi donne come niente, ci vorrebbero pene esemplari". I familiari del marito della vittima, un disabile nel frattempo deceduto, si sono costituiti parte civile e, come ha stabilito il gup milanese, otterranno dall'imputato una provvisionale di 180mila euro. Sarà poi un giudice civile a stabilire l'esatto valore del risarcimento che dovrà essere versato a loro favore. 

La vittima e il suo assassino avevano una relazione saltuaria. Si erano conosciuti via chat poche settimane prima del delitto e avevano cominciato a frequentarsi. L'omicidio era stato il tragico epilogo di una lite scoppiata per ragioni economiche. Lui, dipendente dalla cocaina, le aveva prestato circa 2.500 euro e voleva che la donna saldasse il proprio debito. Dopo il delitto, tornò a casa dove viveva insieme ai propri genitori, lasciando l'appartamento della vittima in perfetto ordine. Prima di andarsene, forse nel tentativo di depistare le indagini, aprì la valvola del gas della cucina e rubò il bancomat della vittima. L'indomani prelevò 500 euro spendendoli tutti tra gratta e vinci, slot machine e ricariche telefoniche.

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