Olimpiadi invernali 2026, tre tangenziali per avvicinare Milano e Valtellina

L'assessore regionale Massimo Sertori: tangenziale di Sondrio nei dossier olimpici, in aggiunta a Morbegno e Tirano

L’assessore regionale alla Montagna e agli Enti locali Massimo Sertori

L’assessore regionale alla Montagna e agli Enti locali Massimo Sertori

Milano, 13 novembre 2018 - Tre tangenziali per Cinque Cerchi. Un gioco di parole che sintetizza l’effetto che altri Giochi possono avere sulla Valtellina. Il riferimento è alle Olimpiadi Invernali del 2026, quelli per i quali corre anche l’Italia grazie alla candidatura che unisce Lombardia e Veneto, il brand di Milano e le montagne di Cortina d’Ampezzo e, non secondarie, quelle della Valtellina. Un’opportunità sulla quale pende il problema segnalato a più riprese da più amministratori locali valtellinesi: il problema dei collegamenti. Sono poco più di 200 i chilometri che separano Milano da Bormio ma a percorrerli in auto sembrano molti di più. Il tempo medio di percorrenza è di 3 ore e mezza: calma olimpica occorre. Un tema che Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna e agli Enti locali, conosce bene perché viene da lì, da Sondrio, e tra Milano e la Valtellina viaggia quattro volte a settimana.

Assessore Sertori, in che modi si pensa di migliorare i collegamenti tra Milano e Bormio, ora che c’è una ragione in più per intervenire ovvero la candidatura olimpica?

«Il tema dei collegamenti tra la Valtellina e il capoluogo è un tema vero sul quale si è iniziato a lavorare dal 2004 in avanti, non prima. Il tunnel di Monza rientra tra gli interventi che hanno contribuito a migliorare la viabilità verso la Valtellina ma è un “miglioramento dimenticato”. Poi è stato riqualificato un tratto significativo della Statale 38, fino a Cosio. Guardando avanti sono tre gli interventi in agenda, uno dei quali è stato inserito proprio nel dossier olimpico, quando ancora si parlava di candidatura a tre. Il primo è la tangenziale di Morbegno, che sarà inaugurata il 29 ottobre, tra 15 giorni, per un investimento complessivo di 280 milioni di euro, 88 dei quali garantiti dalla Regione. Il secondo intervento è la tangenziale di Tirano: il progetto esecutivo sarà pronto entro la fine dell’anno in corso e nel 2019 sarà lanciata la gara per i lavori per un importo stimato in 143 milioni. Infine, il completamento della tangenziale di Sondrio, che è stato inserito nel dossier olimpico nell’ipotesi di corsa a tre con una spesa indicata in 50 milioni. Tutte opere che, quindi, saranno pronte per i Giochi del 2026».

La tangenziale di Sondrio sarà completata anche nel caso in cui le Olimpiadi Invernali dovessero essere assegnate ad altri?

«Le Olimpiadi sono uno straordinario acceleratore di opere e infrastrutture ma ritengo che quella tangenziale deve essere completata anche nel caso in cui il Cio non scelga noi. E credo che sarà completata».

In concreto quali benefici apporteranno queste tre tangenziali?

«Con queste tre tangenziali andiamo a risolvere l’80% dei problemi di viabilità oggi patiti dalla Valtellina. La tangenziale di Morbegno permetterà di ridurre le percorrenze di almeno 20 minuti e andrà ad unirsi alla parte riqualificata della Statale 38 migliorando sensibilmente il tratto di strada che va da Lecco, dal lecchese, ad appena oltre Morbegno. La tangenziale di Tirano avvicinerà a Milano soprattutto l’alta valle e anche in questo caso consentirà di guadagnare 20 minuti nelle ore di punta. Il completamento della tangenziale di Sondrio è un’altra soluzione per fluidificare la viabilità e migliorare le percorrenze».

Basteranno questi interventi o servirà altro in chiave olimpica?

«Credo che la realizzazione di queste tangenziali sia più che sufficiente per ricucire la Valtellina al capoluogo».

 

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