MILANO
Cronaca

Nuovo inizio dopo l’inferno a Gaza. Il piccolo Adam è arrivato a Milano

Il volo umanitario è atterrato a Linate ieri sera: a bordo l’11enne palestinese assieme alla madre. Sarà curato al Niguarda. Tajani: "Ne accoglieremo altri. In tutto siamo ora a ottanta persone".

Il volo umanitario è atterrato a Linate ieri sera: a bordo l’11enne palestinese assieme alla madre. Sarà curato al Niguarda. Tajani: "Ne accoglieremo altri. In tutto siamo ora a ottanta persone".

Il volo umanitario è atterrato a Linate ieri sera: a bordo l’11enne palestinese assieme alla madre. Sarà curato al Niguarda. Tajani: "Ne accoglieremo altri. In tutto siamo ora a ottanta persone".

di Giambattista Anastasio

L’orario dell’atterraggio è cambiato più volte nel corso della giornata di ieri. Poi, poco dopo le 23, l’atterraggio: "Siamo riusciti a organizzare un viaggio perfetto. Tra le tante disgrazie che vive quella terra, oggi ha avuto un momento di positività. Mi auguro che questi bambini possano tornare a vivere sereni e che possano recuperare il sorriso" ha spiegato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, dalla pista dell’aeroporto milanese di Linate. Proprio qui è atterrato l’Hercules C-130 dell’Aeronautica militare che ha portato in Italia il piccolo Adam, pronto ad iniziare il secondo tempo della sua pur giovane, giovanissima vita: il tempo delle cure, del riposo, della pace dopo l’inferno vissuto a Gaza.

Ad appena 11 anni, Adam è divenuto suo malgrado il simbolo del dramma umanitario che si sta consumando nella Striscia. Le bombe sganciate dagli israeliani il 23 maggio scorso hanno ridotto in macerie la sua casa a Khan Younis. L’hanno trasformata in un cimitero: tutti i suoi 9 fratelli hanno perso la vita. E altrettanto è accaduto a suo padre Hamdi, deceduto qualche giorno più tardi. Ora, ecco . Adam ci è arrivato con la madre Alaa al-Najjar, pediatra. Anche papà Hamdi era medico. "Hanno scelto loro di venire in Italia, avevano avuto altre possibilità ma hanno scelto di venire nel nostro Paese così come tanti altri palestinesi che hanno lasciato Gaza: oggi arriviamo ad un’ottantina – fa sapere Tajani, che ad Adam ha regalato un pallone giallo subito dopo l’atterraggio –. Continueremo ad aiutarli in tutti i modi possibili. Mi è appena arrivata un’altra richiesta per un bambino palestinese".

Insieme ad Adam e alla mamma, a bordo del volo di ieri sera ci sono altre 15 persone, 5 bambini come lui e i loro accompagnatori. Non c’è la zia paterna, e i cuginetti, perché il marito è stato ferito proprio ieri e lei ha preferito restare al suo fianco a Gaza. La zia materna Israa, la sorella di Alaa, ha invece raggiunto Linate dal Canada, il Paese nel quale vive da 20 anni e dove lavora per Amazon. Ha voluto esserci per abbracciare il nipote. Ad accogliere Adam a Linate, oltre a Tajani, anche Guido Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia: "Vogliamo essere d’aiuto, contribuire ad alleviare le sofferenze dei bambini di Gaza". A prendersi cura del piccolo palestinese saranno, ora, altri colleghi dei suoi genitori: gli specialisti dell’ospedale Niguarda . Nel dettaglio, Adam, secondo quanto si è potuto ricostruire prima del suo arrivo anche grazie alla mediazione della Farnesina e della Protezione civile, ha diverse fratture agli arti, lesioni in tutto il corpo e possibili danni ai nervi. Perché possa essere curato servirà l’intervento, coordinato e congiunto, degli specialisti dei reparti di pediatria, traumatologia e ortopedia dell’ospedale milanese che nelle ultime settimane ha già accolto bambini provenienti dalla Striscia di Gaza, tra loro anche un bambino di appena 18 mesi, nato con una grave malformazione e sottoposto ad intervento.

Non solo Adam, però. Ieri sera sono atterrati a altri cinque bambini palestinesi, una 12enne con politraumi e lesioni interne, Nehal, affidata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, e una 15enne, Asel, con diverse fratture e una seria lesione polmonare, affidata al Policlinico . "Noi – ha ribadito l’assessore lombardo Bertolaso – abbiamo dato la nostra disponibilità all’accoglienza e alle cure, quindi se ci viene chiesto di accogliere altri bambini, di qualsiasi nazionalità, voglio chiarirlo, e con qualsiasi patologia, siamo pronti a farlo". E non solo Lombardia. Altri tre bambini di 2, 3 e 8 anni sono invece attesi dalle cure all’ospedale Regina Margherita di Torino. Mentre dal Veneto ieri è intervenuto il governatore Luca Zaia: "Da noi le porte sono aperte, non serve nemmeno avere i documenti, si curano tutti". Parole proferite in merito all’arrivo, a bordo dei voli di questi giorni, di quattro bambini palestinesi negli ospedali di Padova e Verona. In tutto sono 150 i palestinesi in fuga da Gaza finora accolti in Italia.