Milano, la BienNoLo con la fobia del 17

Una biennale nel quartiere in evoluzione che sogna l’asse con Venezia

Carlo Vanoni, Rossana Ciocca, Matteo Bergamini e Gianni Romano (NewPress)

Carlo Vanoni, Rossana Ciocca, Matteo Bergamini e Gianni Romano (NewPress)

Milano, 1 marzo 2019 - E adesso a NoLo arriva anche una Biennale di arte contemporanea. In ossequio alla vena creativa che scorre nel quartiere cool a nord di piazzale Loreto, la manifestazione, in programma dal 17 al 26 maggio in un affascinante spazio post-industriale, è stata battezzata così: BienNoLo. L’iniziativa è stata «partorita» dalla mente di Carlo Vanoni, autore, attore teatrale, critico d’arte e noler (ossia abitante di NoLo). «Il nome BienNoLo? Fa sorridere e mette di buonumore - racconta -. L’idea di organizzare una Biennale mi è venuta l’estate scorsa, quando mi sono trasferito a Milano. È un gesto che ho voluto fare nei confronti di questa città che ho sempre amato».

Vanoni, oltre che ideatore, è anche curatore di questa prima Biennale in salsa milanese, insieme a ArtCityLab di Rossana Ciocca e Gianni Romano, e Matteo Bergamini, direttore responsabile di Exibart.com e critico d’arte, che aggiunge: «La prima BienNoLo ha per titolo “eptacaidecafobia”, parola di origine greca che sembra uno scioglilingua e indica la paura del numero 17. BienNoLo inizierà infatti venerdì 17 maggio. Sarà la fobia il tema di questa prima edizione». Anche lui residente nel distretto che di recente è entrato a far parte dell’elenco dei Nuclei di identità locale, ne ha elogiato «il cambiamento importante ma gentile» verificatosi negli ultimi anni. Le opere degli artisti (più di 30) occuperanno gli spazi dell’ex Laboratorio Panettoni Giovanni Cova di via Popoli Uniti, in disuso dal 2012 ma che ha già ospitato iniziative legate al Fuorisalone, shooting fotografici e, più di recente, la sfilata di Jil Sander: a maggio diventerà un luogo di riflessione su temi legati alla sostenibilità ecologica dei progetti espositivi e delle stesse opere d’arte contemporanee. Soddisfatto della destinazione Alessandro Panigada, titolare della Pasticceria G. Cova & C di viale Monza: «Seguiranno altri eventi – annuncia –. A maggio oltre a BienNoLo l’ex Laboratorio ospiterà anche gli alpini».

La manifestazione si svolgerà fruendo della luce naturale: come nella Land Art, le opere della BienNoLo vivranno illuminate dal giorno e oscurate dalla notte. La selezione degli artisti, in corso e sulla cui identità c’è riserbo, procederà «per empatia coi progetti proposti. Ci saranno artisti che lavorano nel quartiere e internazionali» spiegano gli organizzatori. Vanoni ha svelato il suo sogno: «Creare un asse con la Biennale di Venezia. Nelle prossime edizioni i visitatori che si recheranno in Laguna poi passeranno di qui». In preparazione alla manifestazione, appuntamenti fuori dall’ordinario: Carlo Vanoni spiegherà l’arte di Marcel Duchamp e Lucio Fontana alle fermate della 56 di via Padova. E per gli anni in cui non avrà luogo la Biennale, è in cantiere il Premio BienNoLo, per artisti emergenti e affermati.

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