
Antonio
Intiglietta*
inutile balbettìo nazionale sulla ripresa delle attività fieristiche la dice lunga sulla scarsa capacità di comprensione, da parte del Governo, della valenza strategica di questo settore. Il tentativo, tra l’altro, di equiparare le fiere alle discoteche, con tutto il dovuto rispetto per gli operatori di quel comparto, è l’ennesimo segnale di totale confusione nella quale germogliano le comunicazioni di queste settimane. Le fiere, siano esse B2B o B2C, sono momenti strategici di marketing, in chiave glocale. Basti pensare all’importanza che negli anni hanno assunto il Salone del Mobile, l’Eicma, la Bi-Mu, il Vinitaly, solo per citarne alcune: tutti eventi universalmente riconosciuti come motori dello sviluppo economico. Inoltre, va tenuta ben presente la ricaduta che gli eventi fieristici generano sul territorio, con un’incidenza fondamentale per gli operatori del mondo dell’hospitality e del retail, pari ad almeno 10-15 volte il fatturato delle stesse fiere. Nonostante Paesi a noi vicini (Francia e Germania) abbiano già riavviato i calendari fieristici e alcune Regioni, come ad esempio Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, abbiano confermato gli eventi d’autunno, stabilendo criteri e regole, il balletto comunicativo del Governo sta generando un impatto devastante a livello internazionale. I danni di questa comunicazione a dir poco confusa, al pari dell’incapacità di accompagnare i bollettini epidemiologici con una corretta lettura, sono meritevoli di una forte denuncia. Contro questo vento a noi totalmente avverso, in virtù di un’ordinanza regionale già operativa, siamo al lavoro per la prossima edizione di Artigiano in Fiera, dal 5 al 13 dicembre, a Fieramilano: un’edizione che realizzeremo in totale sicurezza e che riteniamo quantomai essenziale per la sopravvivenza della micro impresa italiana.
* Presidente
Gestione Fiere Spa