Nel Paese delle meraviglie. In scena i detenuti del Beccaria: "Abbiamo bisogno di sognare"

Nuovo allestimento al Teatro Puntozero del carcere minorile, repliche fino a domenica. Sul palco tanti debuttanti. Un sedicenne: "Prima non avrei mai pensato di poter recitare". .

Nel Paese delle meraviglie. In scena i detenuti del Beccaria: "Abbiamo bisogno di sognare"

Nel Paese delle meraviglie. In scena i detenuti del Beccaria: "Abbiamo bisogno di sognare"

di Marianna Vazzana

MILANO

Il sipario sollevato a metà si arriccia sopra il palcoscenico e sembra una nuvola rossa che avvolge gli attori: sedici ragazzi e ragazze, di cui oltre la metà detenuti o provenienti da comunità, tra i 16 e i 24 anni. È la magia del teatro che irrompe nella vita. E che può trasformarla, con meraviglia e stupore. Un sogno messo in scena al Teatro Puntozero del carcere minorile Beccaria. Un vero teatro, con ingresso autonomo, aperto al pubblico dal 2019, dopo la ristrutturazione. In platea ci sono 200 poltroncine rosse che un tempo erano alla Scala e che rafforzano il legame tra i luoghi della città, tra il dentro e il fuori. "Abbiamo scelto “Alice nel Paese delle meraviglie“ di Lewis Carroll (in scena fino a domenica, ndr) – spiega il regista Giuseppe Scutellà, che dal 1995 promuove il progetto teatrale all’istituto penale per i minorenni – perché dopo aver rappresentato la tragedia di Antigone cercavamo qualcosa che catapultasse nell’immaginazione. Tanti ragazzi si stanno esibendo su un palco per la prima volta, dopo aver scoperto che il teatro è prima di tutto una lente d’ingrandimento su se stessi, che innesca il cambiamento. Si parla spesso di formazione, di inserimento al lavoro: ma agli adolescenti dobbiamo dare ventagli di possibilità, tra cui quella di “giocare“. A chi molto spesso non ha neanche avuto un’infanzia, abituato a maneggiare armi o che è entrato in contatto con la droga fin da piccolo. E poi questo è nello stesso tempo un luogo di serietà, dove si impara un mestiere". Tra gli attori, El Simba (nome d’arte), 24enne ecuadoriano, artista trap che al Beccaria ha scoperto il teatro e che oggi dice: "Nella vita voglio fare l’artista, vivere di questo. Nello spettacolo interpreto la lepre marzolina, un personaggio un po’ pazzerello, in cui mi rivedo molto. Sono soddisfatto quando sento il pubblico ridere perché vuol dire che ho lavorato bene". E ha solo 16 anni l’interprete del ghiro: "Non avrei mai pensato di poter fare l’attore, però ho scoperto che mi piace. Ma il mio sogno è diventare panettiere, come mio padre: già lo aiuto. Vorrei poter fare entrambe le attività".

A vestire i panni di Alice è Alessandra Turco, studentessa 22enne di Lingue e letterature straniere alla Statale, reclutata dalla compagnia: "Le mie scene preferite sono quella del tè con il Cappellaio matto e del gioco del croquet. Amo questa atmosfera surreale: Alice fa capire che c’è bisogno di usare l’immaginazione anche se è difficile a volte mettere da parte la razionalità". Nata a Milano e cresciuta a Termoli, in Molise, "sono tornata nella metropoli controvoglia. Ma il teatro mi ha salvata: mi ha dato un motivo per amare Milano". Nello spettacolo, Alice si rispecchia anche nel mondo digitale e nel rapporto ambivalente con la tecnologia. "Il discorso del topo – spiega Lisa Mazoni, coordinatrice di Puntozero insieme a Scutellà, dramaturg e costumista per lo spettacolo – è incentrato sulla salvaguardia dell’ambiente e sul fatto che non ci possa essere democrazia senza conoscenze scientifiche di base (ho preso spunto dal libro “Prepararsi al futuro. Cronache dalle scienze della vita“ di Manuela Monti e Carlo Alberto Redi)". Al di là della rappresentazione, "il laboratorio teatrale è un’occasione per tanti ragazzi del Beccaria". Solo nel 2023, 67 detenuti hanno partecipato. "Si dice che bisogna dare una seconda possibilità a questi ragazzi. Ma pensiamoci: in fondo, non hanno avuto neppure la prima".

Il pubblico è entusiasta, le date sono quasi tutte sold out. A presentare la Prima, e ad applaudire, c’era il direttore dell’istituto Claudio Ferrari: "Questo teatro rappresenta un’esperienza straordinaria, dal valore immenso per i nostri giovani". Che anche sul palco costruiscono il proprio futuro. Info: Puntozeroteatro.org.