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Musei privati, isole felici anche per chi lavora "Le strutture statali però meritano solidarietà"

Il direttore del Poldi Pezzoli invoca "sostegno". Per il presidente di Federculture "il problema non è generale"

I musei privati come "isola felice" sul fronte della gestione del personale: il loro statuto infatti concede ampia autonomia gestionale in merito all’assunzione dell’organico, senza vincoli e lacciuoli. Una situazione quindi radicalmente diversa dalle strutture museali statali che dipendono dall’amministrazione centrale per disegnare la pianta delle risorse umane. Tuttavia il direttore del Museo Poldi Pezzoli, Annalisa Zanni, sente di manifestare solidarietà al direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt, che ieri sulle pagine del Qn ha dichiarato: "O arrivano rinforzi per la pianta organica, o qui si rischia di chiudere", denunciando "una grave carenza delle risorse umane". "Non vorrei addentrarmi in una materia che non è di mia competenza, dal momento che noi siamo una fondazione artistica privata, ma indubbiamente i musei statali fortemente attrattivi in questo periodo hanno bisogno di un sostegno per la tutela, protezione e conservazione delle opere. Le telecamere vanno benissimo per i controlli ma solo la presenza umana dei custodi riesce a vigilare che non si verifichino, durante i flussi di visitatori, danni anche accidentali al patrimonio presente nelle sale" puntualizza il direttore della Casa Museo di via Manzoni che porta avanti lo spirito del suo fondatore, il raffinato collezionista Gian Giacomo Poldi Pezzoli. I dipendenti, fra full time e part time, distribuiti fra i vari ambiti (come educazione, sicurezza, staff scientifico) sono una ventina, una decina le figure impegnate nella sorveglianza e alla cassa e tra loro c’è anche una donna. "I custodi del Poldi Pezzoli non hanno solo compito di accogliere ma anche di accudire i visitatori. Tra i nuovi “innesti“ ci sono anche giovani, molto qualificati. Di tutti valorizziamo le competenze coinvolgendo anche in altre mansioni. Cerchiamo sempre di motivare chi si occupa di vigilare il patrimonio, sapendo che la mansione ha anche tratti noiosi. Tuttavia non abbiamo mai registrato difficoltà a reperire personale interessato a lavorare nel museo" aggiunge Zanni.

"Il tema della mancanza delle risorse umane non è un allarme generale per tutti i musei, riguarda essenzialmente le grandi strutture statali nelle città d’arte in questo periodo estivo. A intersecarsi sono due fattori: la grande affluenza di visitatori, con una ripresa più ampia di quella prevista del turismo internazionale, e le ferie scaglionate del personale. Le situazioni di emergenza richiedono risposte di emergenza. I direttori dei musei hanno tutta l’autonomia da parte del ministero della Cultura per poterle trovare" puntualizza Andrea Cancellato, presidente di Federculture, che ricorda anche il "carico" delle assunzioni di nuovi addetti alla vigilanza attraverso le selezioni dei concorsi del ministero, con 2.500 persone nel prossimo biennio, in grado di coprire i "buchi" d’organico. Cancellato è pure direttore di Adi Design Museum di piazza Compasso d’Oro, museo privato che gestisce una ventina dipendenti "in piena autonomia".

Annamaria Lazzari