REDAZIONE MILANO

Il Guatemala fa tappa a Milano: "Huipiles, i vestiti dell'anima maya" in mostra

Per la mostra sono stati selezionati 30 capi, alcuni molto vecchi, tutti rigorosamente realizzati a mano dalle donne maya del Guatemala: "Questi indumenti sono considerati vere e proprie opere d'arte. Un patrimonio culturale dell'umanità, tramandati di generazione in generazione”

Huipiles, i vestiti dell'anima maya

Milano, 6 maggio 2015 - Nell'ambito di "EXPOcittà", gli huipiles della collezione privata di Maria Luisa Corno fanno tappa a Milano in una speciale mostrala più ricca e completa di Europa. Progettata dal Consolato del Guatemala di Vicenza la mostra ha ottenuto il patrocinio dell'Ambasciata del Guatemala in Italia. La mostra si trova nella prestigiosa sede dell'Instituto Cervantes di Milano, Via Dante 12 e sarà aperta al pubblico, con ingresso gratuito, da venerdì 8 a giovedì 28 maggio (dalle 15.30 alle 18.30). 

L’allestimento è curato dagli architetti Andrea Cavagnolo, Paolo De Meo e Patrizia Dell'Agosto che, dal 2010, collaborano nell’attività di progettazione e ricerca anche attraverso la partecipazione a concorsi nazionali ed internazionali e nel 2014 fondano lo studio di progettazione "TRATTOSTUDIO". L’allestimento itinerante nasce dalla volontà di far conoscere l’abito tradizionale guatemalteco senza però ricorrere alla musealizzazione che spesso accomuna questo tipo di esposizioni. Per la mostra di Milano sono stati selezionati  30 capi, alcuni molto vecchi, tutti rigorosamente realizzati a mano dalle donne maya del Guatemala. Esposti anche un telaio a cintura, schede didattiche e pannelli con fotografie delle donne indigene nella loro quotidianità. 

“Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d'arte - spiega Sergio Morales Sosa, Console del Guatemala -. Importanti raccolte sono conservate in molti musei del mondo. Sono un patrimonio culturale dell'umanità, capolavori di confezione, tessuto e simbolismo, tramandati di generazione in generazione”. La mostra vuole testimoniare e valorizzare la capacità artigianale e creativa di donne di un'altra cultura a noi poco nota, nella consapevolezza che il vero dialogo si fonda sulla reciproca conoscenza e sul rispetto delle diverse identità.