di Andrea Gianni
VAPRIO D’ADDA
Si concentreranno sull’imbracatura, sui moschettoni e sui dispositivi di sicurezza i primi accertamenti sulla morte di Claudio Togni, l’operaio 58enne caduto nell’Adda il 28 giugno, mentre era al lavoro su un canale scolmatore a Concesa. Sul cadavere, ripescato a Cassano dopo nove giorni di ricerche, verrà eseguita l’autopsia, anche per stabilire se sia stato colpito da un malore, prima di scivolare nel fiume e morire annegato. Intanto la Procura di Milano ha disposto il sequestro dell’attrezzatura trovata sul cadavere dell’operaio, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Valentina Mondovì. Le analisi, quindi, si concentreranno sul rispetto delle misure di sicurezza e sulla conformità delle attrezzature fornite all’uomo dal suo datore di lavoro. Da capire, infatti, come mai l’operaio sia precipitato nel vuoto nonostante indossasse i dispositivi di sicurezza, che avrebbero dovuto evitare la caduta. In queste ore verranno iscritti nel registro degli indagati uno o più responsabili della società per la quale Togni stava eseguendo il lavoro. Un passaggio necessario per procedere con tutti gli accertamenti, e consentire agli indagati di nominare legali e consulenti.
Una volta svolta l’autopsia potranno essere celebrati i funerali di Togni, che viveva con la famiglia a Paladina, nella Bergamasca. Per moglie e figli si apre ora un nuovo capitolo, con gli accertamenti necessari per fare chiarezza sull’incidente. Le speranze di ritrovarlo vivo si erano assottigliate ora dopo ora, dopo la caduta a Trezzo sull’Adda. Per una settimana e mezza Vigili del fuoco e carabinieri hanno battuto il fiume fino a chilometri di distanza dal punto in cui l’uomo è scivolato per ritrovarlo, ma alla fine è riaffiorato da solo. Ad avvistarlo è stato infatti Marco Sciortino, custode della diga del Retorto. Claudio Togni era un operaio esperto, che conosceva quel tratto di fiume e si era già occupato più volte della manutenzione del canale. Quando è precipitato in acqua, i colleghi presenti hanno cercato invano di riprenderlo. Da quel momento le ricerche non si sono mai fermate, per facilitarle è stato anche abbassato il livello del fiume gonfio per le piogge continue, fino al drammatico epilogo.