È morto Maurizio Antonioli, lo storico dei movimenti operai e sindacali: i funerali a San Siro

Era professore ordinario all’Università Statale di Milano e direttore scientifico della Fondazione Anna Kuliscioff. L’ultimo saluto il 1 ottobre

Maurizio Antonioli

Maurizio Antonioli

È morto a 78 anni Maurizio Antonioli, uno dei maggiori studiosi italiani del movimento operaio e sindacale il cui contributo ha profondamente rinnovato la storiografia contemporanea sulla storia del lavoro. Professore ordinario di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università Statale di Milano, Antonioli era direttore scientifico della Fondazione Anna Kuliscioff di Milano. La commemorazione funebre si terrà domenica 1 ottobre, alle ore 11, presso la casa funeraria San Siro, in via Corelli 120 a Milano, dove è stata allestita anche la camera ardente.

Nato a Milano il 29 agosto 1945, Antonioli si era laureato all'Università Statale di Milano in Lettere moderne con una tesi sugli anarchici e la Prima guerra mondiale. Da allora si è interessato principalmente di storia del movimento operaio e sindacale, con particolare riguardo al sindacalismo rivoluzionario, e di storia dell'anarchismo.

Con i suoi studi, il docente ha dato grande contributo che ha dato alla valorizzazione della storia del movimento operaio e sindacale e del socialismo libertario. Tra i suoi primi contributi di rilievo figura il volume "La Fiom dalle origini al fascismo 1901-1926", curato insieme a Bruno Bezza e pubblicata da De Donato nel 1978, a cui fece seguito "Sindacato e progresso. La Fiom tra immagine e realtà" (Franco Angeli, 1983).

Autore di saggi fondamentali sulla storia del mondo anarchico e del sindacalismo rivoluzionario (tra i più importanti spiccano "Azione diretta e organizzazione operaia", apparso da Piero Lacaita editore nel 1990, e "Il sol dell'avvenire", con Pier Carlo Masini, edito da Bfs Edizioni nel 1999), Maurizio Antonioli ha curato anche volumi sulla storia internazionale del movimento operaio, come "I sindacati occidentali dall'800 a oggi" (con Luigi Ganapini, Bfs Edizioni, 1998) e "Per una storia del sindacato in Europa" (Bruno Mondadori, 2012).

Tra i suoi libri, inoltre, "Pietro Gori. Il cavaliere errante dell'anarchia" (Bfs Edizioni, 1995), "Il sindacalismo italiano. Dalle origini al fascismo. Studi e ricerche" (Bfs Edizioni, 1997), sindacali. Alle origini delle rappresentanze operaie" (Bfs Edizioni, 2002), "Riformisti e rivoluzionari. La Camera del lavoro di Milano dalle origini alla grande guerra" (Franco Angeli, 2006), "Lavoratori e istituzioni Sentinelle perdute. Gli anarchici, la morte, la guerra (Bfs Edizioni, 2009), "Figli dell'officina. Anarchismo, sindacalismo e movimento operaio tra Ottocento e Novecento" (Bfs Edizioni. 2012).

Di recente, la Biblioteca Franco Serantini di Pisa, che custodisce da tempo le sue carte e la sua biblioteca, ha pubblicato il libro "Errico Malatesta, l'organizzazione operaia e il sindacalismo" (2023), ultima fatica portata avanti con grande determinazione, lucidità e maestria nonostante la malattia. Ha collaborato alle riviste "1° maggio", "Storia e politica", "Economia e lavoro", "Mondo operaio", ed è stato tra i fondatori della "Rivista storica dell'anarchismo".

È stato tra i fondatori della Società Italiana di Storia del Lavoro ed era membro del comitato scientifico della Fondazione Giuseppe Di Vittorio di Roma, della Fondazione Istituto per la storia dell'età contemporanea di Sesto San Giovanni. Antonioli è stato uno dei condirettori dell'edizione del Dizionario biografico degli anarchici italiani (2003-04), progetto realizzato da quattro Università italiane (Milano, Messina, Teramo e Trieste).

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