La famiglia rossonera e il mondo del calcio italiano piangono la scomparsa di Aldo Bet, lo stopper del Milan che vinse lo scudetto della stella. Aveva 74 anni. Si è spento a Varese, dove era ricoverato in seguito all’aggravarsi della malattia che l’aveva colpito qualche tempo fa.
Bet ha collegato il suo nome al decimo tricolore vinto dal Milan nel 1978-79, che portò il Diavolo a fregiarsi della stella dopo una lunga attesa, ma all’inizio della sua carriera aveva vestito anche la maglia dei cugini dell’Inter. Nei suoi trascorsi in serie A anche Roma e Verona.
La carriera
Bet nasce a Mareno di Piave, in provincia di Treviso, esponente di quella “razza Piave”, secondo la formula coniata da Gianni Brera, che fece la fortuna del calcio italiano fra gli anni ‘60 e ‘70.
I primi calci sono nel settore giovanile dell’Inter. Con i nerazzurri esordisce in serie A nella stagione 1967-68, ma la sua avventura con il club di Angelo Moratti dura solo un anno. Nel campionato successivo passa alla Roma, voluto espressamente dal “mago” Helenio Herrera che lo forma come stopper di razza, tosto nella marcatura e senza troppi fronzoli nel gioco. Ai tempi della sua militanza capitolina gioca i suoi due unici match in azzurro.
Nel 1973-74 è nel Verona, ma nell’annata successiva si trasferisce sulla seconda sponda del naviglio. È la sua seconda giovinezza. I rossoneri, dopo il trauma della “fatal Verona” vivono anni difficili, costretti a lottare addirittura per la salvezza nel campionato 1976-77. Bet è titolare (quasi) fisso in quella formazione, che dopo la sofferta permanenza in serie A chiude in bellezza, vincendo la Coppa Italia in un derby d'inizio estate contro l’Inter.
La sua gioia più grande in rossonero, però, è lo scudetto della stella del 1978-79. In quella squadra Bet si alterna nella posizione di stopper a Morini, affiancando il futuro monumento rossonero Franco Baresi. Ha la soddisfazione di giocare da titolare la partita che sigilla la conquista del tricolore, il match interno con il Bologna terminato 0-0. Finito tra le riserve del club meneghino, nel 1981 scese in Serie C1 con il Campania, squadra con cui chiuse l'attività agonistica. In ben 15 anni di carriera non andò mai a rete in gare di campionato e le sue uniche 3 realizzazioni ufficiali sono riferite alla Coppa Italia.
In azzurro
In Nazionale Bet esordì il 20 febbraio 1971, a Cagliari, nell'amichevole persa per 2-1 contro la Spagna. Venne impiegato ancora il 20 novembre dello stesso anno, a Roma, contro l'Austria, in un incontro valido per le qualificazioni al campionato europeo di calcio 1972 e terminato 2-2.
Disputò anche 4 incontri con la Nazionale under 23 e due nella rappresentativa giovanile. Conclusa la carriera agonistica a Pozzuoli, Bet intraprese per alcuni anni quella di allenatore, sempre in Campania, sedendo sulle panchine di squadre come Nola, Frattese, Campania, Savoia, fino al 1987, anno del suo ritiro dall'attività professionistica.
Il ricordo di Baresi
Fra i primi a ricordarlo Franco Baresi, il “piscinin” che iniziò a mandare bagliori della sua grandezza a fine degli anni ‘70, proprio a fianco di Bet. “Ciao Aldo sei stato un esempio nella mia prima esperienza” ha scritto Baresi – attualmente in tour in Cina come ambasciatore del Milan – in una storia su Instagram. Un messaggio accompagnato da un montaggio con una foto di Bet e uno scatto della formazione che vinse lo scudetto.
Il tributo del Milan
"Una maglia cucita addosso per sempre, una stella accolta e salutata con commozione. Muro difensivo e cuore dolce, Aldo Bet – così ha scritto il Milan sul suo profilo X – Ti ricorderemo sempre con affetto, stima e orgoglio. R.I.P." .