
Il 45enne è stato arrestato dagli agenti di polizia locale
Milano, 13 febbraio 2025 – La notizia dell’arresto di un maestro di scuola incastrato dalle telecamere e dai microfoni nascosti dai ghisa, che lo hanno immortalato in atteggiamenti intimi con una piccola allieva di 10 anni, ha sollevato un polverone.
L’uomo, 45 anni, italiano, incensurato, insegnava in una scuola primaria pubblica della periferia ovest della città ed è rinchiuso da tre giorni a San Vittore con l’accusa di violenza sessuale su minori. Se un caso è stato colto in flagranza lunedì pomeriggio – e gli agenti del Nucleo tutela donne e minori sono intervenuti immediatamente a fermarlo, perché le immagini erano inequivocabili –, bisognerà ora capire quante siano le vittime: scolare, stando alle segnalazioni partite dai genitori che hanno avuto i primi sospetti ascoltando i racconti delle figlie, ma non si esclude che le attenzioni morbose abbiano riguardato anche maschi.
L’indagine
Ora quindi comincia la seconda fase, quella più delicata dell’indagine, che prevede l’audizione protetta dei bambini da parte degli specialisti del Nucleo tutela donne e minori, guidati dal comandante della polizia locale Gianluca Mirabelli.
Non solo: i vigili passeranno al setaccio tutti i dispositivi informatici dell’uomo, cellulare e pc in primis, che sono stati sequestrati a casa sua, per verificare se ci siano immagini e video dal contenuto pedopornografico e altro materiale potenzialmente utile all’inchiesta. Intanto la notizia dell’arresto, che già si era diffusa nei giorni scorsi nel quartiere in cui si trova la scuola, su cui si mantiene il riserbo per tutelare le vittime, indigna e preoccupa i genitori e tutta la comunità.
Le reazioni
“Uno schifo”, “non si può stare tranquilli nemmeno a scuola”, i commenti raccolti. In cima, le frasi d’odio contro il presunto pedofilo, del quale molti chiedono di rivelare nome e cognome. Stando a quanto risulta al Giorno, tutto è partito nei giorni scorsi, quando alcuni genitori si sono rivolti al dirigente scolastico, allarmati per certi “racconti“. Quindi la segnalazione immediata alla polizia locale, che ha riempito l’aula di “spie elettroniche“. Lunedì, le immagini non hanno lasciato spazio a dubbi. Ed è scattato l’arresto immediato.