Milano a 30 km all'ora, Sala frena: "Verifiche in atto, ma limite non in tutta la città"

Dopo le polemiche interviene il sindaco: "Non so dire se è realistico immaginare il primo gennaio 2024 come data di avvio del provvedimento"

Milano, 12 gennaio 2023 - Milano a 30 km all'ora? Pro e contro, c'è chi è da'ccordo e chi non condivide questa proposta. Il sindaco Beppe Sala, però, ha chiarito che "gli uffici stanno lavorando" per capire dove la misura possa essere applicata, comunque "non su tutta la città". "Il limite dei 30 km orari - ha aggiunto  - è uno stimolo che ci dà il Consiglio comunale su cui sto riflettendo con attenzione".

Il primo cittadino ha aggiunto: "Credo che si debba analizzare la questione della mobilità anche in senso più largo: ci devono essere anche altre componenti e un modo diverso di muoversi. Quindi ad oggi non so dire se è realistico immaginare il primo gennaio 2024 (la data di entrata in vigore della misura, ndr), posso confermare che ci stiamo lavorando.

Più sicurezza, meno smog e traffico

L'ordine del giorno sulla soglia dei 30 km orari in tutta la città, firmato da Marco Mazzei della Lista Sala, è stato approvato in Consiglio comunale. . "Si tratta di un passaggio fondamentale, storico vorrei dire, verso la realizzazione di una città completamente diversa – ha detto Mazzei–: il limite dei 30 chilometri orari prima di tutto protegge la vita e la salute delle persone perché un impatto a 50 chilometri orari (limite attuale in città, ndr) è quasi sempre mortale per chi lo subisce da pedone o da ciclista, mentre a 30 no. Poi migliorano la qualità dell’aria e il benessere della città. Il limite dei 30 permette, infine, scelte più radicali sulla gestione dello spazio pubblico e sull’idea stessa di strada: se tutti andiamo piano le strade e gli spazi potranno essere sempre più spesso condivisi in sicurezza. Durante l’anno di tempo concesso dall’ordine del giorno per attuare la svolta, lavoreremo soprattutto sulla comunicazione di questa misura e sull’ingaggio delle cittadine e dei cittadini".

Milano zona 30, motivazioni e vantaggi

Risultati incoraggianti

I firmatari si richiamano a quanto è stato deciso già "dall’agosto del 2021" a Parigi e Bruxelles, che hanno imposto il limite dei 30 chilometri orari facendo registrare risultati incoraggianti, tutti elencati dai fautori della svolta: "È aumentato il rispetto dei limiti di velocità – si legge –, i morti si sono più che dimezzati, si sono ridotti in modo significativo i feriti gravi, in generale la gravità degli incidenti è calata drasticamente, è diminuito di oltre la metà l’inquinamento acustico da traffico e, a fronte di tutti questi benefici, i tempi di percorrenza veicolare non sono aumentati in nessuna fascia oraria rispetto all’epoca pre-Covid". Non solo: "Altre città europee hanno fatto e stanno facendo scelte analoghe – fanno presente i 27 consiglieri comunali –, tra le quali: Graz, Grenoble, Helsinki, Valencia, Zurigo, Lille, Bilbao e Londra".

Milano zona 30, chi l'ha già fatto e com'è andata

In Italia, prima di Milano, si è mossa soltanto Bologna, che ha appena avviato l’iter per diventare “Città 30“, un progetto per il quale è stato stanziato un apposito budget. L’ordine del giorno, in quanto tale, è un atto di indirizzo, quindi non ancora esecutivo. Ma ha riscosso un ampio consenso nella maggioranza di centrosinistra e i fondi del Pnrr potrebbero facilitare ed accelerare il raggiungimento dell’obiettivo. Grazie alle risorse europee, infatti, Milano ha già messo in conto di superare la soglia dei 400 chilometri di strade consacrate alla mobilità dolce tra Zone 30, piste ciclabili e bike line.

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