Rebus mense, a Milano niente "schiscetta"

Nel capoluogo resiste la refezione. Il presidente della municipalizzata: "In aula o in refettorio, ma si mangia secondo il menù"

Mensa a scuola (Foto Castellani)

Mensa a scuola (Foto Castellani)

Milano, 11 agosto 2020 -  Minestrone addio, ma a pranzo non ci sarà il lunch box e neppure la “schiscetta“ portata da casa: il menu di Milano Ristorazione resiste - seppur con qualche variazione - nelle scuole milanesi.

"Non vogliamo venire meno alla qualità del pasto, in tutti i suoi aspetti fondamentali – spiega Bernardo Notarangelo, al timone della società di ristorazione collettiva detenuta dal Comune di Milano –. I bambini per imparare devono mangiare bene e anche in epoca di Covid terremo fede a questo impegno. Con tutte le sicurezze, certo, ma sano e giusto e uguale per tutti. Che mangi in classe o in refettorio". Perché è questa la vera novità: tantissime mense o lavoreranno su più turni o stanno lasciando il posto alle aule in caso di necessità di spazio. Gli alunni, in questi casi, mangeranno nella loro classe, con ambienti a volte rimodulati o divisi da pareti in cartongesso.

In ogni scuola , laddove non verrà più utilizzato il refettorio, ci sarà comunque un punto di “scodellamento” per i piatti. Anche per questo sparisce la minestra: oltre a essere un piatto invernale, è più difficile da gestire in aula e da pulire in caso di rovesciamento. È stato escluso anche l’utilizzo del piatto termo-sigillato, ad eccezione delle diete sanitarie - per allergie o problemi di salute - o delle diete differenti per questioni etico-religiose: solo in questi casi, per questioni di sicurezza, occorrerà inserire il nome del destinatario dei menu alternativi e sigillare il tutto.

"Rinnoviamo poi anche quest’anno l’iniziativa del sacchetto “salva merenda“ in cui bambino può mettere frutta o pane", continua Notarangelo. Nel frattempo continuano le chiamate dei dirigenti scolastici e i sopralluoghi nei locali per vagliare le soluzioni logistiche: ne sono già stati programmati 179 su 289 strutture servite. "I bambini devono tornare a scuola sereni, non devono avere paura", conclude Notarangelo. Anche a mensa.

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