Il cuore dei milanesi è troppo grande: "Non c’è spazio per custodire i regali"

'Qui Milano ricicliamo' distribuisce vestiti, giochi, libri e pannolini nelle case popolari: "Dateci un magazzino"

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Milano - Vestiti, pannolini, libri, giocattoli e oggetti per la casa. Questo e altro riempie i "punti di donazione" allestiti in spazi dei quartieri popolari dai cittadini di "Qui Milano - Ricicliamo", una rete che unisce più realtà, dalle social street (pagine Facebook) a enti benefici. I volontari raccolgono beni donati dai milanesi e poi li sistemano su scaffali e muretti di porticati o cortili dei caseggiati Aler, al riparo dalle intemperie ma a disposizione di chiunque. La filosofia è "chi ha bisogno, prenda" e vale pure il contrario: "Chi può, doni". In questo modo anche le persone in difficoltà possono prendere ciò che desiderano, anche solo un gioco per i propri bambini, senza dover chiedere nulla. Senza vergogna. Senza esporsi né temere giudizi. Un’iniziativa che al momento è presente in quattro aree di Gratosoglio e in una del quartiere Molise-Calvairate, con il benestare di Aler che ha messo a disposizione i luoghi. "L’idea piace e sta riscuotendo un successo enorme: tanta è la generosità di chi dona. Al punto che non sappiamo più dove stoccare il materiale prima di smistarlo nei punti di donazione", spiega Mario Donadio, tra i promotori, il “super volontario“ informatico di professione che durante la pandemia ha rigenerato insieme ai colleghi centinaia di computer (donati da famiglie e aziende milanesi) per destinarli a bambini e ragazzi in difficoltà che non avevano altri strumenti per affrontare la didattica a distanza. E tuttora continua a raccogliere pc e dispositivi da rimettere in sesto.

"Al momento ci arrangiamo conservando gli oggetti nei nostri uffici e box oppure in sale messe a disposizione dalle parrocchie. Ma chiediamo al Municipio 5 la possibilità di avere uno spazio per custodire gli oggetti prima di depositarli nelle case popolari". Parla a nome di tutte le realtà coinvolte, le social street San Gottardo Meda Montegani, Residenti Baia del Re, Quartiere Gratosoglio, Basmetto e dintorni, Residenti in via Missaglia e dintorni, Chiesa le Terrazze e Ronchetto delle rane. Opera Cardinal Ferrari, Istituto Don Orione. E poi Milano Sospesa, Centro culturale Asteria, Comunità Oklahoma, Amici della biblioteca Chiesa Rossa, Associazione Alveare.

"Ad oggi – aggiunge – non abbiamo ricevuto risposte nonostante ripetute richieste di concessione di uno spazio. Io utilizzo box del mio ufficio che ormai sono stracolmi. Milano Sospesa (che ha pure mandato decine di tir in Ucraina) i locali gentilmente concessi da una parrocchia. Possibile che non ci sia uno spazio pubblico da destinare a chi è sempre attivo per il prossimo?", domanda Donadio. Decine di cittadini si mobilitano ogni giorno. Natale Carapellese, presidente del Municipio 5, risponde che "c’è attenzione e interesse. Stiamo studiando la modalità più agevole per arrivare all’assegnazione temporanea di uno spazio, verificando insieme agli uffici del Demanio comunale la fattibilità di utilizzo di uno degli spazi al piano terra del complesso di via Boifava, per un anno o due, in attesa che riapra il Teatro Ringhiera. Serve un locale ampio, accessibile dal piano terra. Poi bisognerà individuare in che forma concederlo, se tramite contratto o con un Patto di collaborazione". Al momento, quindi è in corso la discussione con gli uffici. "Noi siamo fiduciosi – conclude Donadio –. Ormai questi luoghi sono frequentatissimi e rimane ben poco di quel che si dona". I volontari stanno anche attenti a mantenere gli spazi in ordine; per esempio, i vestiti che dopo giorni sono ancora nei contenitori, vengono presi e portati nelle "campane gialle" per la raccolta degli indumenti usati. "In modo che possano arrivare comunque a chi ne ha bisogno".

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