Per approfondire:
La Magnifica Fabbrica svetterà a 25,2 metri d’altezza e si estenderà per quasi 67mila metri quadrati. Un parallelepipedo trasparente di acciaio, legno e vetro che ospiterà laboratori (per metà della superficie complessiva), sale prove e depositi del teatro alla Scala in un’unica sede: lì prenderanno forma elementi di scena, parrucche e costumi che oggi gli artigiani del Piermarini plasmano e assemblano in via Bergognone; e lì troveranno posto pure i magazzini dei tesori scaligeri, stipati in 2.500 container accatastati su quattro livelli (con tre vie di carico-scarico e quattro linee carroponte). Sarà circondata dal Parco della Lambretta, raddoppiato rispetto alle dimensioni attuali a 100mila metri quadrati (con 38 milioni di euro dal Pnrr) e percorso da rogge e canali, e impreziosita dal Palazzo di Cristallo ristrutturato nelle sue strutture portanti e riconvertito in giardino d’inverno votato alla biodiversità. Con uno Spazio dei sogni, così l’ha ribattezzato chi l’ha messo su carta millimetrata, da dedicare a mostre, laboratori, corsi e grandi eventi. Sì, perché la Fabbrica – che inizierà a sorgere al Rubattino nel 2024 per un investimento complessivo vicino ai 120 milioni di euro e che di quel quartiere è destinata a diventare il fiore all’occhiello e il simbolo di una periferia dimenticata pronta a conquistarsi il suo posto nella metropoli policentrica del futuro – è stata concepita sì per razionalizzare spazi e sprecare meno energia possibile (un po’ per scelta politica un po’ perché c’è davvero bisogno di ridurre il costo di bollette schizzate in un anno da 2 a 4 milioni), ma pure e soprattutto per coinvolgere appassionati e non, spalancando le porte della maxi officina d’eccellenza in cui l’arte nasce e si sviluppa, fondamentale punto di partenza di un lavoro che riscuote applausi e ammirazione sul palcoscenico di via Filodrammatici. Ieri mattina la prima tappa, proprio nell’attuale ...
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