LUCA TALOTTA
Cronaca

"Hop hop, gioca con me cavallino". E la casa è diventata un vero museo/ FOTO

Lorenzo Pianotti ha raccolto oltre mille esemplari da tutto il mondo

Lorenzo Pianotti con due cavallini rari

Milano, 22 agosto 2016 - Nell'opera hobbystica del milanese Lorenzo Pianotti sembra quasi riecheggiare uno degli aforismi più famosi di Ernest Hemingway: "Un uomo deve comportarsi da uomo. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un’onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino". Perché il Museo del cavallo giocattolo a Milano è una vera e propria opera d’arte, un hobby che, con il passare del tempo, ha tramutato la struttura in Alzaia Naviglio Pavese 30 in un vero e proprio museo. Con tante storie da raccontare, con aneddoti di lunga data e misteri scovati in un oggetto che ricorda l’infanzia. Sì, l’infanzia, quando l’attività ludica è la cosa principale. Ma non è detto che, se uno ha un hobby, non lo debba coltivare anche da adulto. Ed è proprio qui che nasce l’idea di Lorenzo Pianotti, che ha tramutato la sua attività di collezionista in un vero e proprio mestiere: "E per fortuna che la gente mi conosce – ci dice – a volte mi capita di dover aprire a forza una domenica perché, magari, ci sono i russi di turno o qualcuno che arriva da New York".

In una casa, che di fatto si è tramutata in museo, Lorenzo Pianotti custodisce oltre mille modelli di cavalli giocattolo di tutti i tipi e grandezze, acquistati in giro per il mondo dall’Italia al Giappone, da Milano a New York. Messinese di nascita e milanese per residenza, la sua casa museo fa parte dal 2004 dell’Elenco dei Musei Italiani ed è una delle tappe consigliate addirittura dal Touring Club Italiano. Quindi ecco la concreta possibilità, come diceva il già citato Ernest Hemingway, di poter ridare sfogo al cuore da bambino, all’onestà da bambino e alla sua freschezza: entrando nella casa di Lorenzo Pianotti si viene catapultati in una realtà fiabesca, dove arte, sogni, desideri e appunto il vedere il mondo con gli occhi dei bambini prendono il sopravvento. Il primo cavallo entrato in casa è Edoardo: "È alto quasi quanto me", afferma Lorenzo Pianotti. Una ricchissima collezione di cavalli giocattolo di circa mille pezzi, dal Settecento agli anni Settanta del Novecento, provenienti da tutto il mondo, in tutte le misure e materiali: cavallini minuscoli, cavalli da giostra, sedie da barbiere a forma di cavallo e esemplari a grandezza naturale.

Interessante anche la collezione di cappelli in miniatura del periodo napoleonico (oltre 200 pezzi), una raccolta di libri antichi di fiabe, di cartoline divise per tipologia e 250 fermalibri dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento con il cavallo come soggetto. L’ingresso è gratuito: "Ognuno ha un nome e una storia particolare alle spalle – dice l’artista – legata alla circostanza in cui l’ho acquistato. Li tengo tutti nel mio appartamento, aperto gratuitamente ai visitatori su prenotazione, ma il mio sogno è quello di creare un museo vero e proprio, dove chiunque possa ammirarli a piacimento. Ho anche scritto una lettera al sindaco per chiedere uno spazio dove esporre la collezione. Vorrei donarla alla città di Milano, perché rimanga a disposizione di tutti anche dopo la mia morte". Pianotti acquistò i primi due cavallini di legno a 20 anni, in un negozio di antiquariato a 10mila lire l’uno, una cifra spropositata ai tempi. I primi pezzi della sua collezione. Ad oggi, il modellino più costoso vale quanto una Porsche: «Da bambino riuscivo sempre ad essere felice perché quello che non potevo avere per me lo disegnavo», conclude.