
La palazzina di via Bergamo a Cormano acquistata da Lombardia Film Commission
di Paolo Verri
Si allarga ancora l’indagine sulla sede della Lombardia Film Commission, pagata un prezzo “gonfiato” e con i soldi di Regione Lombardia. "Una roba brutta", la definisce il nuovo presidente Giuseppe Farinotti, che ha preso il timone della fondazione a partecipazione pubblica dal commercialista vicino alla Lega Alberto Di Rubba, tra gli ideatori dell’operazione. "Dietro – svela Farinotti, non sapendo di essere intercettato – c’era un pregresso antipatico". E proprio per cercare di far luce su tutti i passaggi della compravendita immobiliare, parsa fin da subito poco chiara, la Guardia di Finanza ha perquisito ieri gli uffici della Lombardia Film Commission, nel capannone di via Bergamo a Cormano, finito al centro dell’inchiesta della Procura. Passaggi societari pieni di ombre, amministratori fittizi, assegni circolari mostrati davanti al notaio ma mai incassati. Era questa la "roba brutta" che Luca Sostegni, prestanome di professione secondo gli investigatori, minacciava di rivelare ai giornalisti se non fosse stato pagato con 30mila euro, oltre ai 20mila già incassati per il suo "lavoro".
Fermato prima di salire su un aereo diretto in Brasile, il 62enne aveva in tasca 5mila euro. Gli altri soldi li avrebbe ricevuti un po’ per volta, mentre si godeva la vita carioca. Dettagli che Sostegni avrà modo di approfondire stamattina nell’interrogatorio davanti al gip Giulio Fanales nel carcere di San Vittore. Nel frattempo i contorni dell’inchiesta si fanno più nitidi. Il vero scopo dell’operazione immobiliare, secondo il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Stefano Civardi, era "drenare" risorse pubbliche: 800mila euro, tornati in gran parte nelle mani di chi quell’operazione l’aveva architettata con un bando ad hoc. Procura e Finanza stanno ricostruendo tutti i flussi di denaro. Quasi 420mila euro arrivano ai commercialisti bergamaschi Di Rubba e Manzoni, incaricati dal leader Matteo Salvini di mettere ordine nei conti della Lega dopo le inchieste sull’era Bossi-Belsito. Un’altra parte, circa 200mila euro, finisce nelle casse della società che ha eseguito i lavori di ristrutturazione nel capannone di Cormano, comprato da Immobiliare Andromeda (amministrata "di fatto" dal commercialista di fiducia della Lega Michele Scillieri) nel febbraio 2017 per 400mila euro quando era "in pessimo stato di conservazione e manutenzione". E, nonostante il cantiere non sia mai partito, rivenduto a luglio dello stesso anno alla Lombardia Film Commission al doppio del prezzo.
Altri 130mila euro entrano nelle casse di Andromeda e 20mila a Sostegni. Ma il 62enne vuole di più, molto di più. E allora arrivano le minacce, indirizzate soprattutto a Scillieri, nel cui studio è stato registrato ed è domiciliato il movimento ‘Lega per Salvini Premier’. "Se non mi pagate , io innesco una serie di situazioni che io non lo so dove si va a finire – dice Sostegni – perché poi si va alle cantine, dalle cantine si va al capannone, dal capannone si va alla fondazione, dalla fondazione si va alla Fidirev" e poi "si va ai versamenti, sia va a tutto". Le Fiamme Gialle hanno accertato che parte del denaro, dopo una serie di giri, è anche proprio su un conto intestato alla Fidirev, fiduciaria che controllava ‘Futuro partecipazioni’, altra società amministrata da Scillieri, e proprietaria della stessa Andromeda. Alla ricerca soldi del Pirellone i magistrati hanno anche avviato una rogatoria in Svizzera.