Flashmob davanti al municipio, raccolta firme, assemblea pubblica e anche un presidio durante un consiglio comunale qualche sera fa. Lo Spazio 20092, che da anni occupa un ex capannone industriale dismesso dando un tetto a diverse persone, non ci sta a mettere la parola "fine" su quell’esperienza. "Abbiamo deciso di presentarci durante una sessione di quel consiglio municipale che in questi anni ha più volte ignorato non solo il nostro caso e le tante vertenze abitative che rappresentiamo, ma la questione abitativa e sociale generale presente sul territorio". Per denunciare questa situazione, il collettivo ha incontrato i capigruppo delle forze politiche, portando a una sospensione della seduta. "Abbiamo sbattuto in faccia all’istituzione le gravi inadempienze e i giochi non puliti con cui la maggioranza ha non gestito la questione di via Cremona e l’emergenza abitativa in città". In via Cremona 10, oltre a dare "casa" a decine di sfrattati, sono state ospitate associazioni, aperti sportelli, doposcuola. "Non è la difesa delle mura dello stabile ma di un’esperienza di lotta, per proporre una campagna politica in difesa del diritto alla casa, per costruire partecipazione a sostegno di un patto per la casa a Cinisello e nell’hinterland". È anche il senso della petizione online lanciata su www.change.org che chiede "il riconoscimento dello Spazio 20092 come luogo di mutuo soccorso" e politiche attive per la casa, a iniziare dall’attivazione dei Sat, gli alloggi pubblici che propongono soluzioni transitorie. "A settembre è arrivata la minaccia di distacco elettrico da parte di Enel e poi la notizia dell’imposizione de facto da parte della Prefettura ad Aler e Comune di risoluzione della questione abitativa per quella parte di abitanti che rientrerebbe nei parametri per l’assegnazione di case popolari o alloggi per rifugiati politici". Proposte inadeguate, secondo il collettivo, con il rischio che "per 17 abitanti, tra minori, si prospetti solo la strada in pieno inverno". Laura Lana
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