
Completato il restyling conservativo in chiave contemporanea a cura di Hines. In cima, 72 locali per soggiorni brevi e lunghi. Attorno, una piazza da vivere .
di Marianna Vazzana
"Avevamo nella testa una torre grigia. E invece è molto più calda". Con sfumature rosa e una veste cromatica che cambia a seconda delle ore del giorno. La “nuova“ Torre Velasca si svela al mondo dopo un restauro iniziato alla fine del 2020 che ha riportato all’antico splendore il “grattacielo con le bretelle“ a 57 anni dalla sua realizzazione, creando tutt’attorno una piazza aperta alla città: risultato dell’intervento di Hines, la nuova proprietà (che ha acquistato la torre da Unipol) con un investimento di oltre 250 milioni di euro. Tornano in mente anche le scene del film “Il vedovo“ con Alberto Sordi e Franca Valeri, lì ambientato: ora, a "fare colazione in grattacielo" chi arriverà? La nuova "esperienza lifestyle" in questo palazzo amato e odiato, tra gli esempi del modernismo italiano, includerà al piano terra la storica Pasticceria San Carlo, oltre a due ristoranti gestiti da Sunset Hospitality Group (SHG), con apertura prevista entro la fine dell’anno, tra cui al primo piano il Sushisamba e al 18esimo piano MIA, un nuovo ristorante italiano con vista sullo skyline milanese e sul Duomo, godibile anche dal 16esimo piano dedicato ad eventi privati. I 72 appartamenti che si trovano nella parte più ampia, dal 19esimo al 26esimo piano, ospiteranno Mett Suites & Residences di Sunset Hospitality Group (SHG), destinate sia a soggiorni brevi che lunghi. Tutti spazi di lusso, restaurati nel rispetto delle planimetrie originarie dello studio BBPR – che ha progettato l’edificio – per una superficie complessiva di circa 10mila metri quadrati, e saranno caratterizzate da un raffinato design italiano, dal comfort moderno. La vista dall’ultimo piano, a 106 metri di altezza, è mozzafiato e consente di abbracciare tutta Milano con uno sguardo. L’offerta comprenderà anche un membership club (al 17esimo piano), un’area benessere con spa e palestra al piano interrato.
Al centro, gli uffici (dal secondo al 15esimo piano), affittati a società prestigiose italiane e internazionali. Il restyling, curato dallo Studio Asti Architetti, ha riguardato il restauro conservativo delle facciate, la rigenerazione degli spazi interni e la realizzazione della nuova piazza Velasca, completamente pedonalizzata e arricchita di verde: tra le panchine ci sono ulivi e magnolie. L’intervento ha restituito l’autentico colore alla torre, caratterizzato da tonalità cangianti in grado di variare a seconda della luce nell’arco della giornata, grazie a un innovativo intonaco creato su misura. All’interno sono state rispettate le distribuzioni originarie degli spazi. Non solo: recuperati gli elementi originali del design anni ’50, dai materiali ceramici artigianali ai legni pregiati, passando per le pavimentazioni in linoleum e i dettagli storici, come le boiserie in mogano e i lampadari a grappolo realizzati in ottone brunito e vetro della lobby, oltre alle storiche segnaletiche di piano. Non manca "un concept illuminotecnico sartoriale ad efficienza energetica, che abbraccia la facciata e la piazza". Restaurati anche i pali storici.
"Questo intervento, frutto di una sinergia virtuosa tra pubblico e privato, rappresenta per Hines la piena espressione della nostra visione: restituire vita e valore ad un simbolo storico, coniugando rispetto per l’identità architettonica e culturale con soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili", commenta Mario Abbadessa, senior managing director, head of transactions Europe & country head di Hines Italy. "Il progetto – aggiunge l’architetto Paolo Asti – ha voluto riportare la torre alla nostra contemporaneità come un grattacielo ancora vivo", che si riconnette alla città anche grazie alla piazza: giovedì alle 19, inaugurazione con “Velasca Vertigo”, un concerto inedito, concepito e diretto dal Maestro Enrico Melozzi con un’orchestra di oltre 65 elementi accompagnati da due solisti, il soprano Mariam Battistelli e Giuseppe Andaloro al pianoforte.