BRUNO
Cronaca

La grande corsa di Milano e il rischio “bolla“

Milano brilla grazie a Fiera Milano e all'eccezionale crescita economica e culturale, ma l'escalation dei prezzi immobiliari minaccia l'equilibrio della città.

Villois

Un’altra stella del firmamento milanese e italiano, Fiera Milano, sta decollando. A confermarlo sono gli eccelsi risultati dell’ultimo biennio, la straordinaria performance del titolo quotato a Piazza Affari che nelle ultime 52 settimane si è raddoppiato, arrivando a un +150%. L’eccellente liquidità e l’ambizioso piano triennale, che prevede uno straordinario rafforzamento del fatturato, investimenti e distribuzione di cedole corpose, evidenzia una società in gran salute. Milano vola grazie agli eccelsi valori che derivano dal sistema economico, scientifico e culturale. Politecnico, Statale e Bocconi scalano le classifiche mondiali, grazie a lusinghieri giudizi espressi dalle agenzie che valutano le varie componenti che rendono gli atenei di livello globale. Questi ultimi cinque lustri hanno fatto decollare Milano, un decollo che sembra inarrestabile, visti anche i numeri dell’attrattività turistica e degli insediamenti di headquarter, per l’area mediterranea, di tante multinazionali ai vertici dei loro settori.

L’effetto indotto che ne deriva contempla anche l’aumento stabile della popolazione di svariate etnie con posizione di vertice in ambito aziendale, culturale e scientifico, persone che sempre più trasferiscono le loro famiglie, favorendo la crescita delle scuole pubbliche e private, le quali hanno raggiunto ottimi livelli di didattica formativa in grado di indirizzare gli studenti verso l’accesso ad atenei milanesi. In questo idilliaco scenario si intravedono però nubi all’orizzonte che riguardano l’esagerata escalation dei prezzi degli immobili e di riflesso dei canoni locativi, non solo nel primo e secondo centro, che per una città internazionale come Milano è nelle cose che siano molto elevati, mentre lo è molto meno per le periferie e per i nuovi insediamenti che mirano ad allargare i confini della città, se non fosse che l’ampio perimetro tra centro e periferie continua ad avere livelli immobiliari appena sufficienti, con prezzi schizzati a livelli insostenibili per la maggioranza dei residenti. Difficile far rallentare la corsa, visto che è il rapporto domanda-offerta a stabilirlo, ma un rischio bolla periferie e nuovi insediamenti è tutt’altro che improbabile.