Emilio
Magni
La signora Rita, milanese di Porta Romana appassionata lettrice di questa rubrica, mi ha chiesto, via mail, perché si dice "l’è in gaina" quando uno è evidentemente ubriaco. Ho sempre pensato che il modo di dire derivasse dal contegno della gallina la cui andatura, quando non corre per arrivare a prendere il cibo, è a zig-zag. Inoltre muove il capo di qua e di là, richiamando al comportamento di chi è avvolto dai fumi dell’alcool. L’amico "Luis de Melz", (Luigi Manzoni di Melzo che ama e conosce tuti i segreti del dialetto) ha invece spiegato che la gallina non c’entra niente. Il detto meneghino in questione (di casa in molte altre contrade lombarde) discende dal longobardo "gàhi" che significa "gaio", "allegro". Per altro, secondo lui, si dovrebbe dire "gainna" con due "n". Inoltre per gli esperti del dialetto meneghino la "gaina" o "gainna" è riservata alla sbornia allegra, gaudente. Nel parlare comune però la "gaina" è la "ciucca" di qualunque tipo: allegra, arrabbiata, malinconica, o addirittura violenta, come purtroppo certe volte si presenta. "Gaina" è comunque termine che richiama al buonumore. Giancarlo Peroncini, detto "Pelé", personaggio di spicco della gaudente Milano delle osterie di un tempo, in cui sono nate le canzoni milanesi, dove si cantava, si mangiava "el risott giald", e si beveva, qualche decennio fa acquistò ("mettendo lì" un pacco di cambiali) l’"Osteria delle tre fontane", lungo la strada tra i campi che portava a Pioltello. Cambiò subito l’insegna e la chiamò: "La Gainoteca". Vi passarono Svampa, Cochi e Renato, Walter Valdi, altri cantanti e autori di canzoni milanesi. "El Pelé" è ancora "in pista". Lui canta in dialetto e suona il "tollofono", strumento di sua invenzione costruito con un bidoncino (ovvero una tolla), il manico della scopa e cavi d’acciaio. Sarà uno dei protagonisti alla "Festa del Pinza e della sua Briosca", che si terrà il pomeriggio del 22 marzo al "Diamante" in via Modica 8 a Milano per ricordare l’Osteria Briosca che apriva sul Naviglio e Luciano Sada, detto "el Pinza" che ne è stato il grande patron.
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