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La Forza del destino alla Scala di Milano: successo di pubblico e incassi

La diretta tv della Forza del destino alla Scala di Milano registra 1,6 milioni di spettatori e 2,5 milioni di euro di incasso.

Dominique Meyer, il mandato da sovrintendente scadrà il 28 febbraio 2025

Dominique Meyer, il mandato da sovrintendente scadrà il 28 febbraio 2025

Siamo lontani dal picco record dei 2,8 milioni della Tosca 2019, ma i risultati della diretta tv della Forza del destino sono comunque incoraggianti: 1,6 milioni di spettatori e 10% di share nelle quattro ore di spettacolo, con numeri più alti del titolo decisamente più popolare del 2023, Don Carlo. E poi ci sono i dodici minuti di applausi, solo parzialmente sporcati dai buu senza senso al soprano Anna Netrebko, e i 2,5 milioni di euro di incasso che fanno sempre bene al botteghino di via Filodrammatici.

Un bilancio che non può che far sorridere il sovrintendente Dominique Meyer, all’ultimo 7 dicembre in carriera: "È stato bello avere un successo con un’opera così difficile che mancava da tanto, un titolo delicato – ha spiegato il manager alsaziano, che il 28 febbraio lascerà il suo incarico –. Ho apprezzato molte cose, soprattutto la qualità artistica di coro e orchestra, ma anche il lavoro dei macchinisti che hanno eseguito cambi enormi senza far rumore".

Unica nota stonata: i pochi ma fastidiosi ululati indirizzati a Netrebko, che Meyer ha attribuito alle origini russe e alle polemiche sulle presunte simpatie filo-putiniane. "Questo modo di cercare di essere protagonisti prendendo in ostaggio uno spettacolo non mi piace. Per protestare tribune ce ne sono tante. Non vedo perché la Prima della Scala deve essere usata per questi motivi".

Tradotto: "Questo è un evento culturale, e questo dovrebbe essere considerato prima di tutto, mentre a volte questo aspetto viene messo in secondo piano. Si discute sulla presenza o meno del Capo dello Stato o del governo. Sono felice quando vengono, ma la cosa più importante è l’apertura della Scala, il momento in cui la Scala parla al mondo e dice che la sua lunga storia va avanti con entusiasmo".

Quella di Meyer a Milano si esaurirà tra meno di tre mesi, con la consapevolezza di aver lasciato un segno tra "nuove generazioni di artisti e sale piene". Nonostante le difficoltà, il sottinteso: "Il sostegno dello Stato qui è la metà di quanto è a Vienna, un terzo di Parigi. La Scala ha il 70% di ricavi propri, è una cifra enorme, ma noi non siamo un modello, siamo l’eccezione perché l’economia milanese e lombarda ci sostiene; gli altri teatri non hanno la fortuna di appoggiarsi a un’economia così forte".

Il quinquennio al Piermarini "mi è piaciuto molto", tranne il tiramolla finale sul rinnovo mai arrivato: "A volte sono arrabbiato, ma passa anche questo. Ho ancora tre opere e due balletti da fare bene e poi ci sarà un addio in punta di piedi".