Jacopo Taddei, 19enne di talento: "Laureato con lode in sax dal Conservatorio alla Scala"

Nato a Portoferraio, ma da tre anni a Milano. Per lui, la rarissima Menzione d'Onorea una laurea magna cum laude

TALENTO Jacopo Taddei, 19 anni, ha scoperto l’America a Milano: «Qui respiro la grande musica»

TALENTO Jacopo Taddei, 19 anni, ha scoperto l’America a Milano: «Qui respiro la grande musica»

Milano, 16 marzo 2017 - In Conservatorio non si ricordano più quando è stato l’ultima volta, tanto il caso è raro. Il conferimento della Menzione d’Onore a una laurea magna cum laude alla scuola di Saxofono. Chi l’ha meritata è Jacopo Taddei, nato a Portoferraio (Elba) nel 1996 e da tre anni trasferito a Milano.

Dottor Taddei, il suo curriculum comporta una rassegna di primi premi, nazionali e internazionali, quasi esagerata. Facciamo cinquanta?

«Ho incominciato a studiare saxofono a 8 anni – minimizza lui – e sono stato ammesso all’Istituto Mascagni di Livorno l’anno dopo, con votazione 10/10. Diciamo che è stato un buon inizio…»

Come mai il saxofono?

«Lo studiava mio fratello. Poi lui ha preso un altro indirizzo. Si è laureato in Economia».

Andare a scuola a Livorno, dall’isola d’Elba, non doveva essere comodissimo...

«No, non lo era: auto-traghetto-auto…Ma ho avuto un supporto straordinario dai miei. Tre giorni alla settimana. Si alternavano papà e mamma. Dopo il terzo anno sono passato al Rossini di Pesaro».

Quanti anni di sax hai totalizzato?

«A tuttora undici, contando pure quelli di Milano».

Nel frattempo eserciti anche attività di concertista.

«Sì, ho molte richieste come solista e in duo, con formazioni insolite: saxofono con pianoforte, fisarmonica, chitarra. Con il chitarrista Roberto Porroni, ho appena suonato ai Filodrammatici per i Concerti della Domenica e abbiamo in programma concerti in Italia e in Svizzera».

Suoni anche in orchestra?

«L’ho fatto qualche volta, su segnalazione del mio maestro. Ho suonato nell’orchestra della Scala, agli Arcimboldi, per“ Un americano a Parigi”».

Hai davanti una vita movimentata, di grandi viaggi. Quali i primi spostamenti più significativi?

«Nel 2015, durante il soggiorno studio a Boston, negli Stati Uniti, dove ho frequentato le “five weeks” (cinque settimane, ndr) al Berklee College of Music grazie a una borsa di studio, poi me ne è stata assegnata un’altra di 30mila dollari per i prossimi quattro anni accademici. Adesso devo organizzarmi per inserirli nei miei programmi».

Hai citato le Clinics Umbria Jazz 2015 di Perugia. Il jazz rientra nel tuo repertorio?

«Certamente. Ho studiato Jazz con Eddie Daniels, Massimo Morganti, Stefano Cocco Cantini, Tino Tracanna. Ho partecipato ai Seminari estivi di Siena Jazz, ho fatto parte del Combo Jazz del Conservatorio di Milano. Il jazz, ah, grande scuola!»

Per chi è nato all’Elba, con una casa a strapiombo sul mare, come ci si abitua alla terra ferma?

«Il mare mi manca molto, ma Milano porta altri vantaggi. E per la professione è indispensabile una città con forte supporto musicale. Ho anche tanti amici. Con il mare mi rifaccio durante le vacanze, con le regate di vela. D’altra parte, il saxofono passa prima di tutto. Senza rimpianti».

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