Ipotesi rimpasto al Pirellone, Salvini: "Non è all’ordine del giorno"

Il leader della Lega spegne l’ipotesi Caparini vice di Fontana, poi attacca Sala. La replica del sindaco: solita tiritera che non convince più neanche i suoi

Matteo Salvini

Matteo Salvini

"Non è all’ordine del giorno". Il leader della Lega, Matteo Salvini, smorza così l’ipotesi di nomina a vicepresidente della Regione Lombardia dell’attuale assessore al Bilancio e Attività produttive Davide Caparini. Un intervento netto dopo che, nelle ultime ore, si sono rincorse voci su un possibile rimpasto nella Giunta regionale, con Caparini al posto di Fabrizio Sala come vice di Fontana. Poi Salvini, durante una visita a Sesto San Giovanni che ha ufficializzato il passaggio alla Lega del sindaco Roberto Di Stefano, ha fatto partire una nuova stoccata a Beppe Sala, affilando le armi in vista delle elezioni Comunali. Secondo il leader del Carroccio "c’è più di una persona disponibile del mondo dell’impresa, del lavoro, delle professioni" a candidarsi a sindaco di Milano. "C’è una città ferma – ha detto Salvini – Sala lascia nel cassetto poco o niente a chi verrà dopo di lui. Tutto quello che è stato fatto in questi anni è frutto delle amministrazioni precedenti". Poi ha fissato un termine: "Io conto dopo l’estate, insieme a tutta la squadra, di proporre ai milanesi la possibilità di cambiamento. Sono convinto che dopo le Regionali di autunno anche le Comunali della prossima primavera saranno un segnale chiaro di come la pensano gli italiani veri".

Ed è arrivata, con un post su Facebook, la replica del sindaco di Milano. "Secondo Salvini – ha scritto – io “non lascerei niente nel cassetto” per chi verrà dopo di me. Certo, solo per fare degli esempi, i progetti per la rigenerazione degli ex scali ferroviari (approvati nel mio mandato dopo più di 10 anni di discussioni in Consiglio Comunale), le Olimpiadi Invernali 2026, l’acquisita reputazione internazionale di Milano non sono niente. La solita tiritera salviniana che ormai non convince nemmeno più i suoi compagni di partito". Un botta e risposta nel quale si inserisce anche il Movimento5Stelle, che va all’attacco del leader della Lega ex alleato a Roma. "Salvini è venuto a Milano per diffondere le sue solite fake news quotidiane – è l’affondo del consigliere regionale Massimo De Rosa – è ora che il centrodestra la finisca con i suoi giochi di potere e poltrone. Salvini e i suoi hanno perso qualunque tipo di credibilità, sia a livello nazionale che locale. Sappiamo tutti delle spaccature, del rischio di scissione e della debolezza della Lega. Un rimpasto non cambierà nulla, devono andare a casa insieme alle inchieste che li coinvolgono. Il Governo ha dimostrato di saper fare e di rendere credibile la politica, questi personaggi no". Ma lo scontro si sposta anche sul tema case popolari. Salvini a Sesto ha spiegato che "il Governo ha impugnato e bocciato la legge approvata da Regione Lombardia che prevede che le case popolari vadano prima ai residenti in Italia da almeno 5 anni. Insisteremo con la stessa norma, perché per quanto mi riguarda prima vengono i cittadini italiani". La replica è arrivata dal consigliere regionale del M5s Nicola Di Marco: "Il blocco l’ha stabilito la Corte costituzionale, non il Governo. La Lega e il centrodestra in Lombardia, oltre a non saper scrivere leggi, hanno portato il settore e aziende come Aler Milano quasi al dissesto".

Andrea Gianni

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