"Io ci ho provato e non me ne pento Altro che virostar"

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Professor Fabrizio Pregliasco, virologo, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio, ex presidente dell’Anpas, col senno di poi si candiderebbe?

"Non sono pentito di quest’esperienza, che ho affrontato anche contro l’opinione dei miei familiari. Ci ho voluto provare, in continuità con la mia attività per i più fragili, nel volontariato e nella sanità. Mi sono messo in gioco e sono contento delle 2.005 preferenze ottenute in una lista civica, quindi senza il supporto di un partito. Di questa campagna elettorale mi rimane il contatto diretto con le difficoltà che una quota rilevante di persone sperimenta per problemi sanitari ma anche sociali, è uno stimolo per continuare nel mio impegno civile".

Una candidatura civica non è favorita quando l’astensione sfiora il 60%...

"Credo che il consenso si sia concentrato su persone attive nei partiti, perché molti elettori, da una parte e dall’altra, non ha voluto esercitare il proprio diritto di voto. Secondo me sbagliando, ma questo denuncia una sofferenza, il pensiero che le cose non si possano cambiare. La nostra proposta di cambiamento non è stata recepita, è una sconfitta, ma spero che la nostra compagine che è passata possa stimolare il governo regionale a migliorare una sanità che ha delle eccellenze, ma anche carenze, soprattutto sul territorio".

Non ha mai ceduto all’attacco tout court alla gestione della pandemia.

"Ho cercato di mantenere la mia coerenza, come ho fatto nei momenti più tristi impegnandomi, oltre che a livello operativo, anche nella divulgazione scientifica. Ed è stato molto difficile in un contesto di “infodemia“; forse ci ha anche un po’ rovinato l’immagine, ora ci chiamano “virostar“..."

Giulia Bonezzi

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