
Rilievi della scientifica dopo l’agguato mortale nella frazione di Cascina Vione
Basiglio (Milano) – "Stavo facendo la spesa con mio papà e nel corridoio è spuntato un signore con un coltello in mano che voleva colpirlo. L’ho spinto via, mio papà si è spaventato ed è caduto. Lui gli ha detto una frase: ‘Non parlare, perché ti ammazzo’".
Un drammatico racconto reso ieri davanti alla Corte d’Assise di Milano dal figlio di Davide Milazzo, l’uomo sotto processo per l’omicidio di Giuseppe Giuliano, il piccolo imprenditore di 64 anni assassinato a colpi di pistola la mattina del 25 febbraio 2019 a Basiglio. Milazzo è accusato di aver fatto da autista, con la sua Fiat Punto. E il "signore" che lo avrebbe aggredito nel giugno del 2020, all’interno di un supermercato a Rozzano, secondo quanto è emerso dalle successive indagini sarebbe il suo attuale coimputato, il 75enne Francesco Romeo, detto “Franco il catanese“, il presunto autore materiale dell’omicidio di Giuliano.
Un racconto che aggiunge nuove tessere al puzzle di un delitto che sembrava destinato a rimanere un caso irrisolto, fino a quando le indagini dei carabinieri sono arrivate a una svolta, l’anno scorso, proprio grazie ad alcune dichiarazioni spontanee di Milazzo, alias “Cipolla“. L’aggressione a Rozzano, dove vivevano sia Milazzo sia Romeo, nel 2020 era finita al centro di un’annotazione dei carabinieri di Rozzano che, intervenuti dopo la chiamata dei vigilanti, quel giorno avevano identificato Romeo all’esterno del supermercato senza però rinvenire l’arma. Milazzo aveva scelto di non sporgere denuncia.
"Non conoscevo quell’uomo – ha spiegato ieri in aula il figlio convocato come testimone, rispondendo alle domande della pm Rosaria Stagnaro –. Mio padre, senza rivelarmi il suo nome, mi ha detto: ‘Se lo vedi in giro stai lontano, è pericoloso’. Poi non me ne ha più parlato. In seguito, sempre nel 2020, l’ho rivisto altre volte per strada, mi guardava. Non l’ho raccontato a papà e non sono andato dai carabinieri. Se non fossi intervenuto io, quel giorno, avrebbe accoltellato mio padre".
Romeo ha ucciso il piccolo imprenditore edile, tendendogli un agguato mentre stava per andare al lavoro a Cascina Vione, frazione di Basiglio, perché quest’ultimo si sarebbe rifiutato di partecipare a un affare legato a una partita di pellicce rubate. Giuliano non si sarebbe piegato alle richieste di “Franco il catanese“, e per questo ha pagato con la vita. Il processo a carico di Milazzo e Romeo si avvia intanto verso le battute finali: nella prossima udienza, l’8 settembre, verranno ascoltati gli ultimi testimoni.