garbagnate Milanese (Milano), 22 febbraio 2021 - I medici di famiglia del gruppo Salute Groane a confronto sulle varianti del Sars-Cov-2 e i vaccini. Ospite della videoconferenza, coordinata dal dottor Mario Marone, Carlo Federico Perno, responsabile del dipartimento di Microbiologia e Diagnostica di Immunologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. "L’approccio è duplice: da un lato una distribuzione dei vaccini inizialmente agli ultraottantenni i quali sono più a rischio di morte, dall’altra la necessità di vaccinare tante più persone, compresi i giovani, per abbassare le varianti. Il coronavirus muta solo se si replica e questo è un concetto fondamentale per la strategia vaccinale, diminuendo la replicazione del virus diminuiamo anche le varianti, e nella circolazione massimale i giovani hanno un ruolo fondamentale nella mutazione del virus. Da qui il ruolo fondamentale del medico di medicina generale perché il vaccino venga somministrato a tutti", ha spiegato Perno in videoconferenza alla quale hanno partecipato anche primari di anestesia dell’ospedale Niguarda, dell’anatomia patologica di Garbagnate, i dirigenti di Ats Paolo Chiapponi e il direttore Ats di Rho Maurizio Bersani, i giovani medici che iniziano l’attività di medicina generale, i medici dell’Usca e dell’Ats Insubria nel saronnese.
Il professore ha illustrato le tre tipologie di vaccino in commercio: il classico, in cui c’è l’inoculo della proteina Spike con circa il 90% di efficacia; il vaccino a Rna delle ditte Pfizer e Moderna, con un’efficacia di circa il 95%; infine il vaccino a Dna, quello di Astra- Zeneca, che verrà proposto in Italia ad individui fino a 65 anni, protettivo verso la variante inglese. Si tratta di un virus vivo non replicante che non dovrebbe essere usato in gravidanza, nei pazienti fragili e con un sistema immunitario compromesso come negli anziani.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro