Il signore del Castello resta a lavorare gratis: "La Pietà Rondanini? Sgarbi sbaglia"

Milano: Claudio Salsi, in pensione, continuerà a collaborare con il Comune: "Ho consigliato io a Boeri di spostare il capolavoro di Michelangelo nell’ex Ospedale Spagnolo, quell’allestimento valorizza l’opera"

Claudio Salsi, 67 anni a luglio

Claudio Salsi, 67 anni a luglio

di Massimiliano Mingoia

È il “signore del Castello Sforzesco’’ e lo sarà ancora per almeno sei mesi, nonostante sia in pensione dal 1° gennaio scorso. Claudio Salsi, 67 anni il prossimo luglio, ha lavorato in Comune per 37 anni, insegna Storia del disegno, dell’incisione e della grafica all’Università Cattolica e continuerà a collaborare sui progetti culturali di Palazzo Marino. A titolo gratuito. Per amore di Milano.

Salsi, chi le ha chiesto di continuare a lavorare per il Comune?

"L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. Io ho accettato e ho informato il sindaco Giuseppe Sala, che la scorsa primavera mi ha scritto una bellissima lettera in cui mi ringraziava di questa disponibilità a fornire consulenza gratuita all’assessore e alla direzione Cultura del Comune".

Una consulenza di che tipo?

"Si tratta di una collaborazione semestrale di carattere culturale e scientifico su tutti i musei di cui ero responsabile: Castello Sforzesco, Museo Archeologico di corso Magenta e Museo del Risorgimento di Palazzo Moriggia. In contemporanea mi sono reso disponibile all’affiancamento del futuro dirigente che prenderà il mio posto: il Comune ha lanciato un concorso pubblico per individuarlo".

Parliamo della sua carriera...

"Ho iniziato a lavorare per il Comune di Milano quando ero giovane, era il 1985 e avevo 28 anni. Nel corso degli anni le mie responsabilità sono cresciute e ho seguito tanti progetti. Nel 2000 mi è stato chiesto di occuparmi del riallestimento delle sale nobili di Palazzo Reale. Sono stato responsabile anche di tutti i musei civici. Dal 2008 fino a pochi giorni fa, cioè fino a quando non sono andato in pensione, sono stato soprintendente del Castello Sforzesco. Dal 2013 al 2015 ho seguito io il complicato progetto di trasferimento della Pietà Rondanini di Michelangelo dalla Sala degli Scarlioni all’ex Ospedale Spagnolo all’interno del Castello Sforzesco. Sono stato io a suggerire all’allora assessore alla Cultura Stefano Boeri di trasferire la Pietà Rondanini nella nuova collocazione. Un’idea di cui sono molto orgoglioso".

Quali gli obiettivi del trasloco?

"Il primo obiettivo è stato il recupero dell’ambiente architettonico e decorativo nell’ex Ospedale Spagnolo, perché quel locale era un rudere. Il secondo è stato il progetto di sistemazione museale della Pietà Rondanini con l’allestimento di Michele De Lucchi. Si tratta di un allestimento che valorizza la Pietà come opera non finita. Avere la possibilità di vedere anche la parte posteriore dell’opera, non completata, rivela la mano dell’artista ed è un’emozione che nella precedente collocazione nella Sala degli Scarlioni, con l’allestimento dello studio Bbpr, si perdeva".

Quindi non condivide la polemica del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi di riportare la Pietà nella Sala degli Scarlioni?

"Non la condivido assolutamente. È una polemica astratta che guarda al passato, ai tempi in cui i musei, negli anni Cinquanta, erano frequentati da pochissimo pubblico. Ora, con i musei di massa, le opere devono avere anche uno spazio per essere adeguatamente apprezzate. Nella Sala degli Scarlioni la Pietà era decisamente sacrificata".

I visitatori dell’opera sono cresciuti dal 2015 in poi nella nuova collocazione?

"Certamente. Ormai nei pacchetti turistici l’offerta è “Musei del Castello e Museo della Pietà Rondanini’’. La nuova collocazione dell’opera è strategica".

Guardando al futuro, quali obiettivi si pone come consulente del Comune? Quali progetti vorrebbe veder realizzati?

"Mi piacerebbe che i tre grandi progetti che ho avviato si concludessero. Primo: la sistemazione della Sala degli Scarlioni. Secondo: il restauro conservativo della Sala delle Asse. Terzo: l’allestimento del Museo Egizio al Castello Sforzesco, dopo che la prima gara non è andata in porto per l’aumento dei costi".

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