Il potenziale di Human Technopole

Bruno

Villois

Tra gli straordinari potenziali per il futuro di Milano, uno riguarda la scienza e la ricerca e si chiama Human Technopole, di cui i milanesi sembrano non accorgersi. Da oltre due anni sta prendendo forma questo articolato complesso dedicato alle scienze della vita, al cui vertice sono state chiamate personalità di alto profilo internazionali ai quali si è aggiunto da alcuni mesi, in qualità di legale rappresentante, Gianmario Verona, rettore uscente dell’Università Bocconi, a conferma dell’importanza che può rivestire per l’intero Paese e soprattutto per Milano questa iniziativa. Il decollo dovrebbe avvenire entro il prossimo biennio e le ricadute che si avranno per le reputazione scientifiche e culturali milanesi saranno elevatissime, alle quali si assoceranno quelle socio-economiche visto che a regime, saranno alcune migliaia gli studiosi coinvolti, oltre al personale amministrativo, ai quali si aggiungeranno le molteplici iniziative che troveranno spazio continuativo negli ampi spazi della della struttura, che va ricordato rappresenta un ideale prosecuzione all’Expo milanese. Difficile oggi stimare l’entità delle ricadute economiche per la città, alcune indirette sono già visibili e riguardano gli insediamenti per abitazioni, uffici e attività commerciali. Senza dimenticare l’importanza della felice logistica con Malpensa a 15 minuti, i collegamenti ferroviari con Stazione Centrale e quindi alta velocità e metropolitane. Strano che si parli troppo poco di questa straordinaria opportunità. Se ogni tassello si posizionerà nel giusto posto e le condizioni ci sono tutte perché succeda, lo Human Technopole ricoprirà almeno altrettanta importanza di quanto avrebbe avuto l’Agenzia Europea del farmaco. Dare all’Italia, finalmente, una straordinaria avveniristica struttura di ricerca scientifica mondiale, sarà altrettanto significativo.

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