Il Consiglio: lo stadio resti a Milano

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Nessun trasloco fuori dai confini cittadini, lo stadio di Milan e Inter resti a Milano. Dopo la minaccia dei due club di lasciare San Siro e di traslocare altrove, ad esempio a Sesto San Giovanni, il Consiglio comunale scende in campo e approva una mozione presentata dal leghista Pietro Marrapodi che "invita il sindaco Giuseppe Sala e la Giunta a porre in essere tutte le possibili azioni volte a far sì che l’eventuale realizzazione di un nuovo stadio avvenga nell’ambito del territorio di Milano, scongiurando l’ipotesi che i club milanesi scelgano un’altra città dove poter giocare". La mozione è stata approvata con 22 "sì", 5 "no", 7 astenuti e due consiglieri che non hanno partecipato al voto. Il Pd, con il capogruppo Filippo Barberis, ha dato il via libera al documento proposto dai lumbard, ma il dem Alessandro Giungi si è dissociato dalla scelta. Polemico anche il capogruppo di Europa Verde Carlo Monguzzi, che torna a chiedere alla Giunta di avviare il dibattito pubblico sul nuovo San Siro.

Nel corso della seduta in aula, intanto, l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi ha sottolineato che "non risultano richieste di abbandono di San Siro da parte dei club. Al momento lo stadio e le aree intorno sono oggetto di un contratto di concessione (del Comune alle due società, ndr) che scadrà nel 2030".

Quanto al dibattito pubblico ipotizzato dopo che la Giunta, lo scorso 5 novembre, ha assegnato l’interesse pubblico al progetto rossonerazzurro di un nuovo stadio di fianco al Meazza, Tancredi sottolinea che "il Comune ha avviato l’interlocuzione con la Commissione nazionale per il dibattito pubblico. Con una nota dell’8 marzo 2022 inviata alla Commissione, l’amministrazione comunale si è resa disponibile ad attivare le procedure per la nomina del coordinatore del dibattito pubblico. Ricordo tuttavia che il dibattito sullo stadio può essere indetto solo se c’è un dossier di progetto della nuova opera. Questo dossier al momento non è stato presentato dalle squadre. I club avevano chiesto una deroga al dibattito pubblico ma il Comune ha detto no".

M.Min.

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