I ragazzi del Leone XIII: "Per noi è un modello"

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"Si respira grande entusiasmo, la figura di Carlo Acutis genera simpatia e curiosità nelle persone. Era un ragazzo semplice, come tutti, e questo fa capire che la santità non è qualcosa di irraggiungibile, che si può aspirare a essa nella vita di tutti i giorni, facendo ogni cosa con amore e pensando sempre al prossimo". Don Stefano Guidi, direttore della Fondazione oratori milanesi, ieri era ad Assisi con una delegazione partita dal capoluogo lombardo per assistere alla proclamazione della beatificazione del ragazzo, scomparso nel 2006 ad appena 15 anni per una leucemia fulminante. Un giovane che è stato definito l’influencer di Dio e il beato di internet, perché con la tecnologia diffondeva la sua testimonianza di fede.

"Era un adolescente straordinario, che amava l’Eucaristia e il sacramento della confessione, era devoto alla Madonna e aveva una straordinaria capacità di relazione: metteva insieme la sua fede e la passione per la tecnologia, riempiendo così i suoi messaggi che circolavano per il mondo. Ha indicato una strada, ha fatto capire che i social si possono usare in modo buono, per creare relazioni sane e stringere amicizie. Esprimeva la sua generosità anche a scuola, con i compagni, e per strada, con i poveri", ricorda don Maurizio Corbetta, parroco di Santa Maria Segreta di via Bazzoni, zona Conciliazione, la chiesa che Carlo frequentava ("io però - precisa don Corbetta - non l’ho conosciuto, perché sono diventato parroco quando lui non c’era già più"). Anche il sacerdote ieri era ad Assisi e ha incontrato i genitori di Carlo, affezionati alla parrocchia che ospiterà presto una reliquia del figlio.

"Il primo novembre, giorno della solennità di tutti i santi, esporremo un quadro con la foto di Carlo e la sua reliquia. Saranno presenti anche la mamma e il papà. Organizzeremo anche altri momenti di festa con i ragazzi, anche se in questo periodo di emergenza sanitaria abbiamo delle limitazioni". Tra gli "inviati speciali" in Umbria non sono mancati alcuni studenti del Leone XIII di Milano, quello frequentato da Carlo: Sofia, Federico, Marta e Pietro, in terza liceo scientifico. "In queste settimane abbiamo sentito la sua figura molto vicina a noi - commenta Pietro -. Aveva la nostra stessa età, ha camminato negli stessi corridoi. Per noi è un modello. Mi ha colpito in particolare la sua sensibilità, la sua grande attenzione per gli altri e maturità". Sofia continua: "Ero molto curiosa di visitare Assisi in questa occasione così speciale. Carlo era un ragazzo vivace e altruista, ha saputo portare lo straordinario nell’ordinario: io sono diventata volontaria anche grazie al messaggio che ci ha lasciato lui". Marta sottolinea che "Il suo insegnamento resta attuale e positivo soprattutto per la capacità di aiutare gli altri". M.V.

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