I 120 anni di Natta e i 60 del Nobel che cambiò il mondo

Migration

Sono trascorsi 120 anni dalla sua nascita e 60 anni dal Nobel, l’unico conquistato da un italiano per la chimica (condiviso con Karl Ziegler): il Museo nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci rende omaggio a Giulio Natta. Partendo da una domanda: "Plastica: bianco o nero?". "Al museo vogliamo che il visitatore trovi domande, le risposte deve ’farsele’ da sé", spiega Francesca Olivini, curatrice della sezione Materiali e guida in questo viaggio, ricordando le parole quasi profetiche alla consegna del Nobel, nel 1963, per quel polipropilene isotattico "che avrà conseguenze scientifiche che ancora non siamo in grado di valutare". "La plastica da allora ha invaso il mondo, nel bene e nel male - ricorda Olivini - è entrata nella chirurgia, nella ricerca spaziale, ha sostituito materiali preziosi e difficili da reperire, ma gli estremi utilizzi sono sotto gli occhi di tutti". Visite e attività sveleranno la storia di uno dei materiali che ha cambiato il mondo e del suo inventore che, molto giovane, diventò direttore del dipartimento di chimica industriale al Politecnico, dove fece le più importanti scoperte. Il museo ne conserva le tracce: c’è uno dei suoi banconi, attorno al quale lavoravano studenti e cervelli dell’industria. C’è il modellino del polipropilene ("in legno e ferro, fa sorridere sapere che nelle scuole ci sono ancora oggi modellini delle molecole fatti così, ma in plastica", ricorda Olivini). C’è la cappa che usava per le ricerche, solitamente custodita in deposito. Ci sono fotografie, carte e brevetti tratti dal fondo Piero Pino, del gruppo di ricerca di Natta. Si ripercorre la storia e si sperimentano formule nel laboratorio interattivo dedicato alla chimica.Si.Ba.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro